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Avellino Calcio – All-In#AvellinoPergolettese: De Vena, non c’è due senza tre

Assalto al tricolore. Sull’onda dell’entusiasmo generata dall’inaspettato trionfo in campionato, l’Avellino di Bucaro si è reso protagonista anche nella prima fase della Poule Scudetto qualificandosi così per la Final Four che nel prossimo weekend assegnerà il titolo di campione d’Italia a livello dilettantistico. Arrivati a questo punto, dopo aver piegato il Bari e il Picerno – due delle migliori formazioni della competizione – nel girone, i lupi non si nascondono più: la voglia di cucirsi sul petto quel triangolino tricolore è tanta.

Per arrivare a giocare la finale, però, bisognerà fare i conti con la sorprendente Pergolettese di Matteo Contini, che è stata capace di battere Modena e Reggio Audace nel proprio raggruppamento. A Gubbio i biancoverdi andranno a caccia del quattordicesimo successo consecutivo, in attesa di completare poi un percorso eccellente con un trionfo che renderebbe ancora più esaltante la prima stagione della neonata società di De Cesare. Tra i sicuri protagonisti dell’incontro di domani, neanche a dirlo, ci sarà ancora una volta bomber De Vena.

Dopo aver deliziato il pubblico biancoverde a suon di gol per tutto il campionato – e dopo aver realizzato il gol decisivo nello spareggio di Rieti contro il Lanusei – l’attaccante ex Napoli e Casertana è stato sin qui l’autentico trascinatore dei suoi anche nella Poule Scudetto. Le reti siglate nelle gare contro il Bari e il Picerno – vinte entrambe per 1-0 – hanno avuto un peso specifico determinante nella qualificazione dei lupi alla fase finale. Nonostante le sirene di mercato, con molti club di C interessati al suo killer instinct da bomber, De Vena ha la massima intenzione di restare al centro del progetto biancoverde e, prima di sedersi al tavolo delle trattative con il sodalizio irpino, vuole regalare al pubblico lo scudetto. Dopo Bari e Picerno, toccherà alla Pergolettese cedere alla legge di De Vena? Quando segna lui, l’Avellino vince e vola. E si sa, di solito non c’è due senza tre.

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