Avellino Calcio – Gargantini (RSI): “L’Avellino di oggi è un pianto totale. Si è persa anche la dignità”

Caro direttore

Mi ero ripromesso, e l’avevo anche scritto, che non sarei più intervenuto fintanto che questa squadrucola inguardabile non fosse stata adeguatamente rinforzata. Il pareggio col Latte-Dolce (sic, Latte-Dolce si chiama, non è una barzelletta) e la batosta di Fregene erano stati un colpo durissimo al cuore ed all’orgoglio. Meglio il silenzio, insomma, anche se la sofferenza ha continuato ad essere tanta. Troppa. Insopportabile. Specie nei giorni in cui ricordando prima il terremoto del 1980 e poi l’anniversario per la scomparsa di Adriano Lombardi si è riannodato il filo della storia, riproponendo le immagini dell’Avellino di cui mi ero innamorato da bambino. Quello vero. Fatto da uomini veri. Che al primo approccio hanno capito cosa significhi giocare per questa squadra, con questa maglia e per questa gente.

L’Avellino di oggi invece è un pianto totale, anche in serie D ci facciamo prendere in giro e l’unica litania che Archimede bla bla Graziani riesce a ripetere è che la squadra è stata fatta in corsa, che ci sono giocatori in ritardo o infortunati. Non esiste, si è persa anche la dignità. E ieri, di nuovo, la faccia, travolti e umiliati dal Trastevere.

Ora mi auguro, come tutti i tifosi che soffrono, che la proprietà si dia una mossa: se c’è la volontà di provare a salire, si faccia un adeguato repulisti, tra staff, uomini-mercato e organico, e si costruisca un Avellino che si lancia a recuperare 8 punti di distacco per vincere il campionato. Altrimenti si abbia almeno l’onestà intellettuale, egregio presidente, di dire che ci si accontenta di vivacchiare sperando in un ripescaggio la prossima estate.

Ma dopo averlo detto, si faccia da parte. Avellino è una cosa seria. Con tutto il rispetto.

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