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Avellino – Le pagelle di fine anno dei lupi. Tribuzzi e Parisi i migliori. Qualche insufficienza

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De Cesare Morero
De Cesare Morero

Dionisi 8:Il vero acquisto del mercato di riparazione. Aggressivo, esperto, vincente, leader difensivo, quasi sempre impeccabile. Matteo Dionisi si laurea come uno dei principali protagonisti della mirabile stagione biancoverde. Risulta garante della radicale metamorfosi difensiva dei lupi. Con il suo insediamento, gli irpini cambiano volto. Le reiterate sbavature della retroguardia e le reti subite da calci piazzati divengono, pian piano, soltanto un vecchio ricordo.

Morero 8,5: Capitano, base del nuovo Avellino, leader silenzioso ma efficace, si carica sulle spalle una nuova avventura, quella dilettantistica, tra vari scetticismi iniziali. Prende per mano la squadra, ne mantiene il controllo anche nei periodi più buoi, annulla le difficoltà, gestisce la manovra della difesa, svetta in cielo nei momenti che contano, mette a segno ben cinque reti, tra cui l’ultima, decisiva, in finale contro il Lecco. Insomma, il capitano che serviva. L’uomo di cui quest’Avellino aveva bisogno per ripartire, dimenticando un passato condiviso.

Betti: 7: Una piacevole sorpresa. Giunge in Irpinia per colmare una delle maggiori lacune del primo Avellino dilettantistico: la fascia destra difensiva. Nelle prime gare non impressiona particolarmente, poi ingrana. Partita dopo partita inizia a calarsi perfettamente nei panni del terzino tuttofare. Difende, lotta, imposta, si sovrappone. Ben presto mostra il suo talento, considerando la giovanissima età (classe 2000). L’incredibile rincorsa al primo posto e il “doblete” finale hanno goduto, senza ombra di dubbio, anche del suo contributo.

Parisi 9: Il fiore all’occhiello dei lupi. 18 anni, sangue biancoverde, gioiellino coltivato in casa: Fabiano Parisi ha impressionato tutti. La più grande sorpresa di questo campionato, uno dei migliori under in circolazione. Mostra le proprie qualità sin dall’inizio, ma nel corso del campionato cresce a dismisura, risultando completo in tutti i reparti. Corsa, tecnica, pressing, dribbling, carattere, aggressività. Il terzino sinistro gioca come se avesse alle spalle un’esperienza decennale. Invece è 2000, viene da Serino e si candida a scrivere la storia dei lupi, da protagonista e casalingo. E la sua esperienza in biancoverde non poteva iniziare meglio.

Capitanio 6: Giunge in Irpinia a novembre, da svincolato. Rientra spesso nell’undici iniziale, prima del mercato di riparazione. Inizialmente guida il centro della retroguardia insieme a capitan Morero. Con l’acquisto di Dionisi, poi, trova poco spazio nella difesa biancoverde. Funge, tuttavia, da buon rincalzo per la categoria, avendo risposto sempre presente.

Dondoni 6: Colleziona 18 gettoni con la casacca biancoverde. Non impressiona con costanza ma, quando viene chiamato in causa, stringe i denti. Dopo un avvio di campionato che l’ha visto spesso in campo, trova la sua maggiore continuità nell’intermezzo della stagione, a causa anche di infortuni e squalifiche altrui.

Patrignani 5: Una stagione caratterizzata da poche luci e particolari ombre. Non riesce a convincere, soffre la poca esperienza e appare scarico sia in fase difensiva che offensiva. Ha un intero girone d’andata per mettersi in mostra, ma non sfrutta l’occasione al meglio. Con l’innesto di Betti perde ogni forma di titolarità, timbrando l’ultima presenza in campionato il 16 gennaio.

Zullo: S. V.

Omohonria 5: Eddy arriva a dicembre dal Mantova, presentato come un terzino tutto fare, che può giocare anche in categorie superiori, anche se acerbo, ha una grande corsa. La stagione di Eddy inizia e finisce di fatto a Sassari con la Torres. Fa il suo esordio nella ripresa di quel match con i lupi, dopo pochi minuti cicca una palla incredibile e i sardi ne approfittano per segnare e costringere l’Avellino al ko. Da allora anche la sua fiducia è andata scemando, Bucaro lo ha riprovato in altre occasioni ma non ha mai saputo reagire.

Mithra SV: Quasi sempre infortunato, non riesce ad essere protagonista

Mikhailovsky 5: Scelto da Graziani a Sturno per fare il centrale difensivo con Morero, il giocatore inizia abbastanza bene, per poi perdersi in maniera clamorosa, errori di posizione, errori di impostazione, spaesato, in netta difficoltà, insieme a tutto l’Avellino fino a dicembre, quando venne tagliato.

Nocerino: sv. Giocato pochissimo, lo abbiamo rivisto a Perugia nella finale con il Lecco domenica scorsa. Contenti abbia vinto anche lui il campionato.

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