CALCIONEWSRUBRICHEUS AVELLINO

Spazio ai lettori. La lettera: “Caro Mimmo ti scrivo…”

“Caro Mimmo, arrivo subito al dunque, esprimendoti il mio desiderio, che è quello di ogni singolo avellinese: dimettiti! Sarà stato il fatto di aver sbagliato stylist (se mai ne avessi uno) ma la tua presentazione con quella cravatta granata era apparsa a tutti noi come un cattivo presagio. Abbiamo finito le parole e gli improperi; sai Mimmo tu alleni l’Avellino e hai avuto questa fortuna che non è da tutti nella vita. Adesso esci da signore. Noi continuare a farci la guerra: lo so ti senti protetto da una società complice, ogni sabato, sconfitta dopo sconfitta, sottolinei il fatto di essere intoccabile, ma mentre tu sorseggi il tuo caffè c’è gente che sta male per l’Avellino. Magari non puoi sputare sopra un triennale, magari ti entrano soldi in tasca, ma nel cuore cosa ti resta? Numeri da retrocessione diretta, gente esasperata, ho visto gente in lacrime e tu ti permetti di mantenere questa aria distratta? Si Mimmo sei l’allenatore più scarso della storia della gloriosa US. Sai Mimmo, sono però fortemente convinto di una cosa, non sei un signore come il tuo predecessore ma un uomo, quello si. Allora regalaci per una volta una gioia dimettiti. Libera questa città dal tuo peso scomodo, dalla tua confusione tattica, dal tuo iperesibizionismo che sfocia nel ridicolo. Magari lontano da qui un giorno arriverai in serie A. Ma lontano da qui. Avellino non è per te. Avellino si rispetta, non si condanna, non si deride, non si sfida. Dimettiti! Fallo per un popolo quello irpino che non ha bisogno di pregare nessuno. Ma in questo momento in ginocchio e molto onestamente lo sta facendo.”

Caro Mimmo, dimettiti!

Con affetto (ma non tanto)

Daniele Marano

 

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