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Gargarismi – “Petto in fuori. Mi sono commosso. Questo e’ l’Avellino che sogno…”

Caro direttore,

ma che partita abbiamo fatto oggi? Gargarismi è nato, se vogliamo, cavalcando toni a cavallo tra l’ironia sarcastica e la polemica, ma quando è giusto esaltarsi, sono felicissimo di uscire dai canoni “abituali”. Ho visto un grande Avellino: una squadra sempre più quadrata e ben messa in campo, che corre e che finalmente ha pure fatto proprio un pizzico di cinismo. La mano di Novellino è palese, il gruppo lo segue e i numeri sono inequivocabili. Dopo Trapani ero onestamente perplesso perché sono convinto che si poteva vincerla (se c’avessimo davvero provato), ma oggi non ho appunti né critiche. Anzi, i quattro punti in queste due partite sono un bottino ragguardevole, a maggior ragione perché abbiamo avuto due giorni in meno per prepararla. Il filotto di imbattibilità si allunga, la classifica migliora. Bisogna solo continuare così: sperando che anche Eusepi e Solerio possano al più presto trovare il modo di allargare la rosa dei titolari. Perché se c’è un “pericolo” concreto, al di là della penalizzazione che rimane incombente, è che ormai Novellino ha scelto il “suo” Avellino e gli altri sono riserve. Fa bene a fidarsi dei titolari, ovvio: ed altrettanto evidentemente significa che nei rincalzi crede un po’ meno. La serie B però è lunga, dura e logorante: sarebbe folle pensare di affrontarla con un gruppo ristretto di giocatori. Ci sono le squalifiche, gli infortuni, i cali di condizione: mi auguro che il mister sappia tenere tutti sulla corda, farli sentire parte integrante così da ottimizzarne il rendimento quando (poche volte, appunto) li chiamerà in causa. A mio modo di vedere Djimsiti, Jidayi, Moretti (che acquisto, bravo De Vito stavolta!) e Ardemagni sono insostituibili. Sono la spina dorsale attorno alla quale va a muoversi il resto della squadra. Oggi l’Avellino mi ha commosso e straordinario è stato l’apporto della curva. Stasera posso uscire a cena felice. E a petto in fuori.

Omar Gargantini

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