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Basket Avellino – Green&Leunen riscrivono la storia: Sidigas è un derby nel segno dell’esperienza

La vittoria ottenuta nel derby contro la Pasta Reggia Caserta andrebbe valutata guardandola con due tipi di occhio diversi: quello del tifosi, chiaramente esaltato per una vittoria contro i conterranei che non è mai, per ovvie ragioni, la stessa cosa rispetto a tutte le altre partite del campionato (Reggio esclusa?); e quella dell’allenatore, non tanto inteso come Pino Sacripanti, quanto piuttosto come il giudice che risiede nell’animo di ogni supporter che si rispetti.

Dal punto di vista dei primi non vi è dubbio che la modalità di vittoria sia stata esaltante. Non c’è gioia più grande di vedere il proprio capitano portare un dispiacere ai rivali di sempre. Non c’è miglior modo di cominciare l’anno e, sicuramente, non c’è sensazione più dolce che quella di vedersi appaiati a Venezia in classifica, anche se ancora dietro per gli scontri diretti. Per quanto invece concerne l’occhio da coach, la situazione è ben diversa. Una vittoria è sempre una vittoria, e questo è fuori questione. Ma la Sidigas vista al Pala Maggiò è stata tutt’altro che ineccepibile. Molti i momenti in cui l’attacco ha girato a vuoto, troppi i frangenti in cui un semplice pick’n’roll centrale è bastato a mandare in tilt la difesa irpina. La prova di Obasohan, poi, ha rappresentato un passo indietro rispetto alle ultime uscite e desta più di una preoccupazione, come la condizione fisica di Randolph. Perdonabile, invece, il calo di Ragland nel secondo tempo che ha sì lasciato i suoi orfani del loro leader tecnico, ma ha comunque contribuito alla causa con un primo tempo strepitoso senza il quale, probabilmente, la Scandone non sarebbe neanche rimasta in partita.

I motivi di gioia, in questo caso, sono rappresentati da Zerini, sempre più dentro il progetto, sempre più in palla e sempre più prezioso per rotazioni ed equilibri difensivi, e dal duo che, a tutti gli effetti, rappresenta lo spogliatoio: Green&Leunen. L’ala forte ex Cantù è stato il più continuo e ha contribuito, con l’aiuto d un prezioso Thomas, a tenere in vita i suoi quando nel terzo periodo Caserta sembrava poter mettere le mani sulla partita e Avellino sembrava completamente bloccata in attacco; il capitano, invece, si è reso protagonista dei momenti difficili, rubando palloni, rendendo impossibile la vita ai play avversari e segnando la tripla che, a posteriori, può essere considerata della vittoria. Un derby che, dunque, lascia sensazioni positive e non ma che, proprio in quanto derby, è da considerarsi trionfale.

di Gianmarco Venezia

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