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Grana infortuni: la dea bendata non bacia la Scandone, è il quarto in questa stagione

Sembra quasi una beffa ma, al tempo stesso, una dura realtà. L’infortunio alla caviglia occorso ad Hamady Ndiaye nella sfida giocata ieri dal Senegal contro la Repubblica Centroafricana complica non poco i piani della Sidigas Avellino in questa terza ed ultima parte della stagione. Lo stop di 40 giorni cui sarà costretto il centro ex Wizards dovrà giocoforza far cambiare qualcosa all’interno delle idee tattiche di coach Sacripanti e del suo staff tecnico. Una situazione di cui si sarebbe fatto volentieri a meno tenendo conto che Shane Lawal non è ancora pronto a giocare un ampio minutaggio. L’auspicio a contrada Zoccolari è che il pivot nigeriano possa essere arruolato tra i dodici già nei prossimi match con Minsk o Brindisi. In tal senso l’infortunio di Ndiaye potrebbe accelerare i tempi.

Intanto c’è da registrare come la fortuna in tal senso non stia aiutando la Scandone che dovrà fare i conti con l’ennesimo ko capitato ad uno dei suoi giocatori. Il primo è stato quello di Kyrylo Fesenko ad ottobre con una prognosi durata anche in quel circa quaranta giorni con l’ucraino rientrato nel match del 2 dicembre contro l’Umana Reyer Venezia.

Il secondo, in ordine di tempo, ha visto protagonista Bruno Fitipaldo col pollice del dito destro giratosi irregolarmente nell’allenamento del 6 novembre cui ha fatto seguito l’intervento chirurgico ed una sosta forzata di circa un mese.

Stessa tempistica anche per Dez Wells, vittima di problemi ai flessori che lo hanno obbligato a restare ai box per l’intero mese di dicembre.

Da lunedì bisognerà studiare le necessarie soluzioni in vista della trasferta di Cantù: è facile ipotizzare come Thomas Scrubb verrà impiegato come ala forte tattica e con Andrea Zerini spostato nel ruolo di vice Fesenko.

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