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Grazie Joe, in bocca al lupo numero uno dei numeri uno

Grazie Joe. E’ doveroso rivolgere questa frase ad uno dei campioni più forti che ha indossato con passione e professionalità la canotta della Scandone Avellino targata Sidigas.  Si chiude il ciclo del talento di West Springfield con la maglia biancoverde dopo un anno e mezzo dal suo arrivo in Irpinia nel dicembre 2015. Rilanciatosi all’ombra del Partenio dopo la parentesi negativa in Turchia, adesso il futuro di Ragland sarà in Russia con il Lokomotiv Kuban che gli ha messo davanti un contratto a cui difficilmente si poteva rinunciare ovvero quei 900mila dollari chiesti dal giocatore in accordo con la sua agenzia. Una cifra inarrivabile per la Sidigas che guarda avanti non senza dimenticare quanto Joe sia stato importante in quest’anno e mezzo.

Leader come pochi, capacità di decidere quando andare a canestro, tiratore da tre sopraffino, Ragland è stato l’idolo del PaladelMauro, l’uomo dell’ultimo tiro (vedi la Supercoppa Italiana contro Reggio Emilia nel settembre 2016), una macchina da canestri (i trentelli non sono mancati) in un fisico compatto ma non dotato di tantissimi centimetri rispetto a molti altri colleghi a cui è venuto il mal di testa quando c’era da chiudere la corsia mancina o quando c’era da difendere il suo palleggio-arresto e tiro. Ragland ha rappresentato il playmaker delle due semifinali scudetto consecutive, un elemento capace di sapersi affermare in una competizione nascente come la Basketball Champions League in cui i numeri lo hanno reso uno dei primi dieci realizzatori. Ragland è quel ragazzo capace di sostenere tre viaggi in America in pochi giorni dividendosi tra il lutto del fratello Shawn ed un quarto di finale contro la Grissin Bon Reggio Emilia in cui ha sparato sei triple in gara 3 al PalaBigi mettendo la parola fine sulla serie dopo aver sostenuto un viaggio di ritorno dormendo in aereo pur di esserci.  Il simpatico coro che accompagnava il riscaldamento di ogni partita a ritmo di “Joe is on fire” resterà nella storia così come la sua vivacità e l’esser una icona anche fuori dal parquet.

Ragland è quel campione che Avellino, la provincia e tutta la tifoseria non dimenticherà mai.

Buon viaggio Joe. Buon viaggio campione.

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