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La classe operaia manda in Paradiso la Sidigas: con Varese è vittoria in volata

Nell’anticipo mattutino domenicale della settima giornata soffre più del dovuto la Sidigas Avellino che batte in volata la Openjobmetis Varese per 65-61 . Una gara iniziata e chiusa nel segno della sofferenza per la compagine di patron De Cesare che raccoglie la seconda vittoria casalinga settimanale dopo quella in Champions League col Nymburk e conservando l’imbattibilità casalinga stagionale.

Sidigas Avellino: Zerini 3, Wells 16, Ortner 4, Bianco n.e., Mavric n.e., Leunen 6, Scrubb 9, Filloy 5, D’Ercole 10, Rich 6, N’Diaye 6, Parlato n.e. All.: Sacripanti

Openjobmetis Varese: Avramovic 4, Pelle 10, Bergamaschi n.e., Natali 1, Seck n.e. , Okoye 10, Tambone , Cain 6, Ferrero 3, Wells 4, Waller 8, Hollis 15. All.: Caja

Parziali: 10-16, 27-30, 47-41

Arbitri: Sabetta, Quarta, Nicolini

L’avvio è di marca ospite: i lombardi tentano immediatamente la fuga con un parziale di 10-0 sancito dalle triple di Okoye, Waller e dai canestri di Cameron che regalano l 10-2 per la Openjobmetis. La Scandone tira con percentuali basse (2/8) ed è il solo Dez Wells ad andare a bersaglio con gli unici cinque punti dei lupi nei primi sei minuti di gioco (5-12). Sacripanti evita di chiamare timeout ma preferisce ridisegnare il quintetto base con gli ingressi di D’Ercole, Scrubb e Ortner per provare a cambiare l’inerzia di un match che vede Avellino faticare nell’attaccare la zona preparata da Caja fin quando non arriva sullo scarico la tripla di capitan Maarten Leunen che riapre il match (10-12). Scrubb ha l’occasione per impattare il punteggio ma sono bagnate le polveri in attacco per l’ala canadese che sbaglia tre conclusioni di fila. Cain, invece, è un fattore nel pitturato biancoverde e la Openjobmetis ringrazia al suono della prima sirena. Lo stillicidio sotto canestro proseguirà con Damian Hollis e Natali che riportano a sette le lunghezze di vantaggio per i biancorossi. La mattinata storta al tiro prosegue per la Scandone che non riesce ad aprire la scatola né col tiro dalla media né dalla lunga distanza. Caja mischia le carte alternando la zona 2-3 con una zone press che produce poca lucidità ed una manovra ben lontana dall’esser considerabile efficace. Sono, infatti, quattro i punti che i padroni di casa iscrivono a referto nei primi cinque minuti di seconda frazione. Pelle e Hollis infiammano nuovamente i prealpini grazie ad un minibreak di sei punti dopo che Dez Wells manda a bersaglio la seconda tripla di squadra su dodici tentativi effettuati (19-25 al 17’). Il contributo dei lunghi irpini fin qui è pressoché nullo a differenza dei rivali varesini che timbrano il cartellino co una certa continuità come conferma un redivivo Pelle che annulla N’Diaye e ricorda a tutti perché quest’estate era stato sondato in sede di mercato dal management di contrada Zoccolari. Le triple di D’Ercole e Leunen tengono in piedi una Sidigas che litiga più del dovuto col canestro ma che riesce a restare aggrappata ad una partita negativa sin qui. La ripresa è nel segno di Hamady N’Diaye. Il centro senegalese è l’autentico fattore della rinascita di una Scandone che inizia (finalmente) a giocare la sua pallacanestro. L’ex giocatore di Washington e Sacramento piazza tre schiacciate accompagnate da quel tocco di spettacolarità che infiamma i presenti del PaladelMauro. Cambia l’inerzia e a sancirlo è anche la tripla di Ariel Filloy. La Openjobmetis trova in Okoye il giocatore più continuo in questo scorcio di match che vede illuminarsi la stella di Thomas Scrubb con cinque punti che non bastano, tuttavia, a tentare l’allungo decisivo da Varese (41-39) che soffre la maggiore reattività dei biancoverdi. Si sbaglia da una parte e dall’altra ma D’Ercole metterà tutti d’accordo con la tripla del 47-41 a pochi istanti dal suono della sirena del terzo quarto che sa tanto di liberazione per il cestista toscano.

Ed è l’ex Sassari a dare una marcia in più ai suoi con una tripla senza ritmo ma che regala il + 9 alla Scandone. Al festival del tiro dalla distanza di iscrive anche Andrea Zerini che non sbaglia il secondo tentativo dai 6,75 metri. Il cosiddetto mestiere di Scrubb vale oro colato per la formazione di Sacripanti che riesce a conservare un vantaggio rassicurante fin quando Avramovic ed Hollis trovano i varchi per riaprire la gara (57-56). Waller dall’angolo piazza la bomba del + 2. Rich torna a farsi sentire negli ultimi sessanta secondi della sfida; Wells e D’Ercole dalla lunetta mandano in archivio la pratica.

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