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La Sidigas si fa rimontare, gli arbitri graziano l’Aris: in Grecia è ancora mal di trasferta

Sconfitta che lascia l’amaro in bocca per la Sidigas Avellino che nella sesta giornata della Basketball Champions League rimedia il terzo passo falso lontano dalle mura amiche. Ad imporsi è l’Aris  Salonicco che mette la parola fine ad una striscia di cinque ko di fila per 59-56 con sedici punti di Gary Bell e favorito da un episodio arbitrale nel finale che ha visto come sfortunato protagonista Jason Rich.

Gara alla “greca” verrebbe quasi da dire per la formazione di Sacripanti  nel primo periodo dell’Aleksandreio Melatrion. L’Aris non nasconde il difficile momento che sta attraversano in campionato e lo dimostra in attacco col  3/14 al tiro da due punti dopo dieci minuti di gioco. Avellino è presente da un punto di vista della reattività anche se è costretta ad adeguarsi al metro di gioco dei padroni di casa. La maggiore capacità nell’attaccare il ferro da parte dei biancoverdi viene premiata coi primi quattro punti di N’Diaye (due schiacciate) sui sei realizzati. Wells dal palleggio è un rebus per la difesa ellenica mentre Rich spara un po’ a salve come avvenuto nell’ultimo match contro Varese. Salonicco è contratta con la sola stella di Vasilopoulos che brilla e riesce a ristabilire la parità sul 12-12 con una tripla allo scadere dei ventiquattro secondi. In termini di bellezza la partita non brilla nella maniera più assoluta. Il cinismo della Sidigas, però, viene premiato con quattro punti consecutivi di Ortner che danno l’illusione della possibile fuga per gli ospiti (12-16). Il gap, infatti, viene annullato  nel giro di quattro minuti dagli ellenici quando al quinto minuto della seconda frazione il punteggio registra un’altra situazione di equilibrio (16-16). L’Aris, poi, proverà un’accelerata che parte dal piazzato di Petway e si concluderà col contropiede solitario di Bell. La Scandone ha la forza di resistere all’offensiva avversaria dapprima murando le conclusioni altrui con le leve di Hamady N’Diaye (già tre stoppate per il senegalese ed un prezioso fallo di sfondamento rimediato su Benson) e trova in Ariel Filloy la tripla del 22-22. La gara si infiamma perché Bell e Rich rialzano le percentuali al tiro ma è il mestiere di Filloy a decretare il sorpasso della Sidigas all’intervallo (25-27). Avellino rimette le marce col suo capitano, Maarten Leunen, e Dez Wells che dall’arco dei 6,75 metri consegnano il + 8 sul tabellone (25-33). Salonicco si aggrappa alla verve creativa del solito Gary Bell che trova modo di bucare il canestro irpino con la sua specialità ovvero il tiro. Uno dei valori dei biancoverdi è Hamady N’Diaye: il n.55 prima colpisce dalla distanza e poi sbarra la strada agli esterni greci che sono obbligati a fare i conti con le abilità di stoppatore dell’ex centro dei Sacramento Kings. La Scandone sente l’odore del sangue e con Rich in isolamento insacca il jumper del 33-41 che illude perché l’Aris si riavvicina con Poulianitis in transizione. La bomba di Zerini permette ai suoi di respirare al suono della terza sirena.

N’Diaye mette in piedi un autentico show personale piazzando tre schiacciate che monopolizzano l’attacco della Sidigas che sfrutta la scia del suo pivot e provoca qualche fischio del pubblico di casa che non gradisce l’arrendevolezza difensiva dei suoi giocatori. Il carattere, tuttavia, non manca ai gialloneri guidati da Athinaiou e da Bell che limano lo svantaggio, approfittando di qualche forzatura di Scrubb. Rich toglie le castagne dal fuoco ma Vaughn col gioco da tre punti e Vasilopoulos ribaltano l’inerzia (57-55). Nel finale gli arbitri non ravvisano un evidente fallo di Vasilopoulos su tiro da tre punti di Rich: proteste inutili dei lupi che dalla Grecia ritornano a mani vuote.

 

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