Nel remake della semifinale scudetto 2017 è la Sidigas Avellino ad aggiudicarsi l’anticipo contro i Campioni d’Italia dell’Umana Reyer Venezia per 87-77 trascinata da un immenso Jason Rich da 29 punti.
Sidigas Avellino: Zerini 2, Wells 16, Ortner 2, Sabatino n.e. , Leunen 6, Scrubb 4, Filloy 12, D’Ercole, Rich 29, Fesenko 12, N’Diaye 4, Parlato n.e. All.: Sacripanti
Umana Reyer Venezia: Haynes 8, Peric 6, Johnson 14, Green, Bramos 11, De Nicolao 2, Orelik 18, Bolpin, Ress, Biligha 4, Cerella 2, Watt 12. All.: De Raffaele
Parziali: 22-16, 39-30, 54-49, 70-70
Arbitri: Tolga Sahin, Lo Guzzo, Grigioni
Palazzetto carico sin dalle prime battute di gioco. Sono Jason Rich e Dez Wells a dare la scossa ai suoi con quattro a testa che danno fiducia ina attacco. Venezia parte a rilento in attacco sbagliando le prime due conclusioni prima che sia Watt a sbloccare la situazione con un paio di giocate di mestiere sotto le plance che riaprono immediatamente il match (10-9). Sacripanti getta nella mischia Kyrylo Fesenko a distanza di un mese e mezzo dall’ultima apparizione. L’ucraino occupa bene l’area orogranata dando profondità alla manovra d’attacco irpina. Arrivano immediatamente a referto con una bimane su pick and roll con Rich. Il numero 25 regala il + 6 (18-12) evidenziando tutti i problemi degli avversari obbligando De Raffaele al timeout. Biligha anima il rientro ospite ma Filloy è una sentenza dall’arco dei tre punti. La Sidigas fa girare bene la palla e Zerini deposita a tabellone il momentaneo + 8 (24-16 al 12’). La Reyer opta per un quintetto veloce con Watt e Orelik come coppia di lunghi con l’obiettivo di accelerare il gioco ed aggirare un ostacolo come quello di Fesenko. Avellino è costretta ad adeguarsi inserendo Andrea Zerini e Ben Ortner ma dovendo incassare la rimonta veneta che porta la firma di Orelik (29-26 al 15’). Il solito Rich toglie le castagne dal fuoco ai lupi affidandosi alla sua mano educata dalla media distanza. La Scandone è brava in difesa ed abile a contenere la brama di una Reyer che fatica a segnare (39-30 all’intervallo). Le strigliate nello spogliatoio di De Raffaele producono la giusta scossa per l’Umana che nei primi quattro minuti del terzo periodo confeziona un mini parziale di 11-4 guidato dalle triple di Haynes, Bramos ed Orelik che creano qualche attimo di apprensione nelle fila biancoverdi che deve incassare la sfuriata dei Campioni di Italia malgrado N’diaye provi a metterci una pezza. La schiacciata di Wells è quella da poster nella camera da letto e potente da dare una scossa al lupo sin qui sornione. La zona ordinata da Sacripanti non riesce a mettere la museruola ai tiratori veneziani con Haynes che la mette in faccia a Scrubb (49-46 al 28’), confermando l’equilibrio di una gara dove non si arriva la stoccata decisiva. Bramos è aiutato dalla dea bendata ma lo stesso dicasi per Wells che tiene avanti la Sidigas al suono della terza sirena (54-49).
Dalla lunetta Peric riavvicina la Reyer a sole due lunghezze di svantaggio. Si sveglia anche Dominique Johnson che fa calare il gelo al PaladelMauro con la bomba del 56-55 al 33’. Orelik sbaglia il canestro del possibile sorpasso mentre dall’altra parte è Ortner a dar ossigeno alla Scandone. Gli orogranata sono bravi a sfruttare la scarsa comunicazione avversaria sui cambi difensivi: Orelik decreta la parità con una tripla in uscita dai blocchi che vale il 60-60 al 37’. Chi pesca il coniglio è Ariel Filloy che si inventa un tiro marcato da due uomini. Ma è l’ex Jazz il valore in più contro cui Venezia può fare ben poco se non sperare che sbagli dalla lunetta come avviene. Johnson si guadagna il fallo di Wells su tiro da tre punti e non sbaglia. Rich è lesto a trovare il canestro del 70-70 che porta le squadre all’overtime. Sale in cattedra Rich che guida un Avellino da 8-0 di break. Venezia scompare ed i lupi ringraziano.
