BASKETNEWSSCANDONE

Sidigas, Alberani: “Manca continuità sui 40′ di gioco, Mbakwe? Accordo non trovato in estate…”

Non c’è tempo di rifiatare per la Sidigas Avellino che questo pomeriggio ha ripreso ad allenarsi dopo la vincente trasferta in Turchia in casa del Besiktas. Sabato sera lupi nuovamente sul parquet per uno dei quattro della terza giornata di campionato per sfidare la Fiat Torino. A commentare la vittoria ad Istanbul è stato il Direttore Sportivo Nicola Alberani, intervenuto ad Avellino Tv: “Speravo in una reazione della squadra dopo la sconfitta di Brescia. Paghiamo i ritardi di condizione e nella preparazione dei vari giocatori. Per un motivo o per un altro la squadra ha sostenuto quattro allenamenti al completo. Siamo in una fase della stagione in cui le partite iniziano già ad avere un peso specifico.”

Sulla sconfitta a Brescia il Diesse della Scandone spiega come “Si è pagato a caro prezzo un calo fisico di dodici minuti. Non abbiamo ancora continuità per l’arco dei quaranta minuti.”

Da Istanbul a Parigi, sponda Nanterre, Avellino sarà nuovamente protagonista mercoledì prossimo in Europa: “E’ una squadra che ha mutato la propria fisionomia rispetto al passato. Attenzione ai loro tiratori da tre punti e ad un giocatore come Aminu.”

Prima di andare in Francia c’è da giocare contro la Fiat. Nelle fila dei prossimi avversari c’è un giocatore che Alberani conosce bene per averlo avuto a Roma nella sua seconda stagione (2013-2014 ndr): “Mbakwe lo abbiamo sondato in estate ma non siamo riusciti a trovare un accordo dal punto di vista economico. Sarebbe stato il giocatore più pagato della squadra – aggiunge il manager forlivese – Abbiamo effettuato altre scelte e siamo contenti per quanto fatto.”

Sui singoli Alberani è telegrafico: “Spero che Rich continui a questi livelli così come prosegui su questo passo la crescita di Fitipaldo e Filloy. Fesenko sta recuperando ma per quanto sia grosso è un giocatore alquanto delicato.”

Passaggio riservato anche all’idea di una possibile riforma che vede l’introduzione della normativa con la presenza di un numero definito di giocatori italiani impiegati sul parquet: “La serie A1 non deve formare giocatori ma pensare a vincere, ben figurare in Europa, offrire spettacolo e assicurare introiti. Alla crescita degli italiani debbono pensarci altri. Questa idea mi sembra alquanto anacronistica per usare un eufemismo.”

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio