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Sidigas bene in Coppa: difesa e Wells le note liete

La Sidigas Scandone non ha sbagliato la partita del debutto casalingo in Champions League; dopo le prime due partite in trasferta, i lupi hanno sconfitto i belgi della Telenet Oostende tra le mura amiche del Paladelmauro, portandosi così in testa alla classifica del girone.

Una partita sofferta contro una squadra sicuramente non irresistibile ma comunque ostica e sgorbutica; una squadra, Oostende, che fa della fisicità la sua arma migliore ed ha anche una certa esperienza in campo europeo. Per avere ragione dei belgi, gli uomini di Pino Sacripanti hanno dovuto innalzare il livello, già comunque buono, dell’intensità e dell’attenzione difensiva, ed inventarsi nuove soluzioni in attacco per aggirare la forte difesa avversaria.

La partita non è sicuramente stata un gioiello dal punto di vista tecnico, con diversi errori al tiro (percentuali inferiori al 25% da tre punti per entrambe le squadre) e molte palle perse (addirittura 28 in totale); gli uomini di maggiore talento, Rich da una parte e Djordjevic dall’altra, non erano certamente nella loro miglior partita, quindi ci ha pensato Dezmine Wells a vestire i panni del mattatore: 20 punti, con 6/8 da due e 2/4 da tre, più 5 preziosi rimbalzi e due palle rubate; degno di nota il canestro realizzato nel secondo quarto, con un’azione iniziata con un palleggio spinto e conclusasi con una maestosa schiacciata ad una mano: azione che è ormai il “marchio di fabbrica” del cestista che ha preso in eredità la casacca numero uno da Joe Ragland; un’eredità che, sembra, il ragazzo non ha alcun timore di prendersi.

Va detto comunque che ancora una volta la Sidigas ha regalato il primo quarto agli avversari, come accaduto a Pistoia domenica scorsa; Oostende nel primo periodo aveva molto dal suo lungo Jekiri, che riusciva spesso a mettere in difficoltà N’Diaye. La fisicità dei belgi, che potevano contare anche su un ottimo Kesteloot (giocatore molto giovane ma già in grado di giocare a certi livelli, da tenere d’occhio) in quella fase ha pesato anche dall’altro lato del campo, con Avellino che faticava ad attaccare la zona avversaria.

Dal secondo quarto in poi tuttavia la Scandone ha cambiato marcia, soprattutto grazie alla miglior resa difensiva con Zerini che nel ruolo di “5” si rivelava più adatto di N’diaye nel limitare Jekiri. Mettendo in campo un quintetto piccolo, con Scrubb a fungere da “4”, Avellino costruiva il suo mini-parziale che consentiva di andare all’intervallo lungo in vantaggio di 2 punti (37-35).

Nei restanti 20 minuti, è andata in scena una partita equilibrata tra due squadre che praticavano un gioco offensivo molto diverso: per prendere vantaggio, Oostenda cercava l’uno-contro-uno, per sfruttare la maggiore stazza fisica, mentre Avellino voleva far viaggiare veloce la palla, per sfruttare la maggiore agilità dei suoi cestisti. In ogni caso, restava sempre nella metà campo difensiva che i Sacripanti’s boys hanno costruito il loro successo: si è vista una squadra di giocatori che si aiutavano molto ed in maniera efficace; in questo modo, si è potuto ovviare all’assenza del centro di ruolo. Per quanto riguarda invece i due playmakers, essi hanno invertito i loro compiti rispetto alla gara di Pistoia: ieri, infatti, è toccato a Fitipaldo essere più realizzatore, attaccare di più il canestro, per sfruttare la sua velocità contro la staticità degli avversari; l’italo-uruguaiano ha ben figurato, pur sbagliando qualche tiro “aperto” di troppo. Filloy, d’altro canto, ieri sera ha giocato più compassato, più da regista, attaccando di meno ma gestendo sapientemente i ritmi di gioco, pur non rinunciando di mostrare al pubblico del PaladelMauro qualche delizia delle sue, come un pregevole canestro segnato nei minuti finali, da una rimessa da fondocampo: ricezione in area in posizione defilata, arresto “a chiudere lo spazio” e tiro che si è insaccato morbidamente senza toccare nè ferro nè tabellone. Il play della Nazionale sembra essersi rimesso in carreggiata dopo un inizio difficile.

La Sidigas insomma, procede nella sua marcia: la squadra denota ancora dei limiti, come quello dell’approccio sbagliato alla partita, od anche quello della “chimica” offensiva di squadra che non è ancora al suo livello ottimale, ma è ben consapevole dei suoi punti di forza, che utilizza al meglio per battere gli avversari. Infine, una nota lieta anche per i più “pignoli” e critici nei confronti di Sacripanti, quella della gestione del minutaggio: ieri sera, infatti, nessun giocatore ha superato i 30 minuti di impiego sul parquet, nonostante i lunghi fossero solo tre; ciò è stato possibile grazie a due giocatori sicuramente poco appariscenti, ma di grande sostanza: Scrubb, impiegato spesso da lungo grazie alle sue doti di salto, e D’Ercole, che ha giocato 18 minuti facendo rifiatare gli esterni più utilizzati fino ad adesso e dimostrando di avere le qualità per far parte di un gruppo di questo livello. L’auspicio degli appassionati della Scandone è che questi due giocatori si confermino risorse prezione all’interno di questo roster ambizioso e di talento.

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