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Venezia è più squadra, la Sidigas Avellino si inchina ancora alla Reyer: gara 5 è dei lagunari

Delude ancora la Sidigas Avellino che cade ancora contro l’Umana Reyer Venezia che vince gara 5 di semifinale playoff al PalaTaliercio. La formazione di De Raffaele si porta 3-2 nella serie con una sola vittoria di distanza dalla finalissima scudetto. Un secondo e terzo quarto inguardabile da parte dei biancoverdi li condanna allo stop e per la prima volta la Scandone va sotto nel barrage. 18 i punti di Peric e Batista per i veneti, 14 quelli di Joe Ragland.

1° QUARTO – Quintetti identici a gara 4 scelti dai due allenatori con De Raffaele che scommette ancora sui centimetri e l’energia di Stone che va a francobollarsi in difesa su Joe Ragland. Sono i due lunghi titolari (Batista e Fesenko) a sbloccare il punteggio per le due formazioni. Venezia trova ancora la strada del ferro con Peric ma Thomas colpisce dall’angolo. Il croato è un fattore per la sua squadra alla pari di Fesenko che timbra cinque degli otto punti iniziali degli ospiti che, tuttavia, faticano a contenere le incursioni nel pitturato degli avversari. Spazio alle panchine con gli ingressi di Ejim, Tonut e Filloy da una parte e Randolph, Cusin e Green dall’altra. Leunen apre al + 6 della Scandone alzandosi dai 6,75 metri (15-21) ma Filloy riavvicina i suoi al suono della prima sirena (19-22).

2° QUARTO – In apertura di frazione è Cusin a decretare il +5 ospite. Filloy è il valore in più per l’Umana smazzando i due assist che valgono i canestri della parità messi a segno da Tonut e Batista che ringraziano. Cresce la pressione della difesa veneziana (zone press sin dalla rimessa) che riesce a trovare il sorpasso da una situazione di transizione chiusa da Tonut (26-24) mentre la Sidigas torna a pungere con Logan in uscita dai blocchi. Leunen sporca le sue percentuali dall’arco collezionando due errori consecutivi malgrado i tiri ben costruiti ma si fatica a contenere Batista che sale in cattedra. 8-0 è il break orogranata mentre sono già dieci le palle perse collezionate da Green e compagni in 17′. McGee ed Ejim girano il coltello nella piaga trovando il massimo vantaggio (42-28), approfittando di una Scandone che esce con la testa dal match.

3° QUARTO – Come in gara 4 gli irpini sono costretti a dover ripartire da uno svantaggio in doppia cifra ma la musica non cambia. Logan illude con la sua terza tripla della serata ma è la Reyer a mettere con le spalle a mure la Sidigas che sprofonda sul – 19 (50-31) quando Venezia vola sulle “ali” di Bramos e Peric che piazzano un break di 5-0, frutto ancora di una difesa che fa saltare ogni schema d’attacco avversario. Batista continua a farsi largo contro Fesenko (un solo rimbalzo sin qui preso) che lascia il posto a Cusin. Venezia fa la voce grossa a rimbalzo d’attacco con dieci palloni in più catturati. Ragland e Thomas tengono in piedi le chance di rientro quando l’ala prodotto di Memphis University piazza la tripla del  momentaneo – 11 prima dellea risposta locale affidata a Peric e McGee. Otto punti di Zerini animano l’incontro al 30′ (60-50).

4° QUARTO – La panchina di Avellino è l’arma in più: Green riporta i suoi sul – 7 ma Ejim fa amel attaccando il ferro. Rientra Fesenko ma la mano di Bramos da oltre l’arco è peggio di una coltellata che fa scattare il campanello d’allarme sulla panchina irpina che vede l’Umana andare avanti sul 65-53 (34′). Ancora Green ad inventare dal palleggio seguito dal suo compagno di reparto Ragland che tengono in piedi la Scandone ma c’è poco da fare contro la perfetta circolazione di palla architettata da Venezia che manda a bersaglio Bramos prima e Filloy poi. I due cestisti, come quarantotto ore fa, mettono il timbro finale sulla terza vittoria di Venezia nel barrage.

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