Re Castaldo torna a ruggire, Catania ko al “Partenio – Lombardi

L’Avellino rende omaggio alla scomparsa del Commendatore Antonio Sibilia regalandosi la vittoria col Catania che cede di misura al “Partenio – Lombardi”, prolungando il proprio digiuno di vittorie lontano dal “Massimino”.

 

AVELLINO (3-5-2): Gomis; Pisacane, Vergara (27’pt Bittante), Chiosa; Regoli, D’Angelo, Arini (65’st Zito), Kone, Visconti; Castaldo, Arrighini (75’st Comi).

A disp.: Frattali, Petricciuolo, Pozzebon, Soumarè, Angeli, D’Attilio.

All.: Rastelli

CATANIA (4-4-2): Frison; Peruzzi (28’ Marcelihno), Sauro, Capuano, Gyomber; Martinho (55’st Calello), Escalante (76’st Cani), Rinaudo, Monzon; Leto, Calaiò.

A disp: Ficara, Garufi, Chrapek, Jankovic, Parisi, Ramos.

All.: Sannino

Arbitro: Aureliano di Bologna

Marcatori: 22′ pt rig. Castaldo (A)

Ammoniti: 22’pt Frison (C), 38’pt Pisacane (A), 56’st Arrighini (A), 81’st Calello (C), 82’st Bittante (A),

 

Cori e striscioni in onore dell’ex Presidente hanno accompagnato il fischio d’inizio dell’incontro. Rastelli dà ancora fiducia in avanti alla coppia Castaldo – Arrighini e conferma lo stesso modulo di fiducia, quel 3-5-2 che ha fruttato due pareggi nelle ultime due uscite contro Virtus Lanciano e Perugia. Sull’out sinistro si rivede Visconti, dopo il turno di squalifica, che prende il posto di Zito vittima di un affaticamento muscolare negli ultimi giorni. Sull’altra corsia Bittante si accomoda in panchina per far spazio a Regoli.

Nei primi scampoli di match più Catania che Avellino. Gli etnei controllano di più il possesso palla, costringendo gli avversari a giocare dietro la linea della palla che al 12’ di gioco tentano il primo tiro in porta con Pisacane col pallone che termina alto sopra la traversa. I biancoverdi riescono ad uscire fuori dalla propria metà campo e al 14’ il bel traversone dalla destra di Regoli viene bloccato da Frizon che anticipa Arrighini. Blandi sono i ritmi che caratterizzano questo primo scorcio di gara. A ravviare il tutto ci pensa al 21’ un intervento scomposto di Frison che atterra in maniera irregolare Castaldo, bravo a sfruttare un suggerimento dalla sinistra. Per l’arbitro Aureliano non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Castaldo che spiazza Frizon, mettendo a segno l’ottavo sigillo in campionato. L’Avellino, tuttavia, passa dalla gioia del goal alla brutta notizia dell’infortunio muscolare che obbliga Vergara, dopo uno scatto repentino, a lasciare il terreno di gioco al posto di Bittante. Prova a reagire il Catania alla mezz’ora con una conclusione debole in area in spaccata che non preoccupa Gomis. Il portiere degli irpini si esibisce qualche istante più tardi in un bel colpo di reni sulla conclusione di testa di Sauro che finisce in angolo. In precedenza i padroni di casa avevano sciupato una ghiotta occasione su calcio d’angolo a smarcare Regoli il cui cross laterale non viene trasformato in tiro prima da Castaldo e poi da Arini. Nel finale di prima frazione c’è solo il lupo a prendersi la scena con Sauro, Capuano e Gyomber costretti alle maniere dure nel cercare di arrestare la furia biancoverde.

Nella ripresa stessi schieramenti per i due allenatori. A sfiorare il raddoppio è Arini al 48’: il mediano napoletano viene servito da Bittante. Ne viene fuori un sinistro che si spegne di poco a lato dalla porta di Frison. Il Catania cerca di venire fuori alla distanza col passare dei minuti. Ci prova prima Monzon che rende vano l’intervento di Regoli mettendo al centro per Leto che colpisce male di testa favorendo la presa di Gomis. Ancora la punta etnea al 62’ è protagonista con un sinistro dai venti metri ma il suo sinistro è telefonato per l’estremo difensore ex Crotone. Rastelli decide che è il momento di Zito che subentra ad Arini. Il mancino di Sorrento ha immediatamente sui suoi piedi la palla del raddoppio ma la conclusione di destro è da dimenticare. Sannino si gioca la carta terza punta togliendo Escalante e inserendo una terza punta, l’ex barese Cani. Dall’altra parte, invece, va in atto la staffetta Arrighini – Comi. La partita diventa sempre più “maschia” all’avvicinarsi del triplice fischio finale. Al 40’ Regoli è bravo a smarcarsi e ad inventare per Zito che si porta la palla sul sinistro ma la sfera attraversa l’intero specchio della porta, depositandosi a fondo campo. Nell’extra time innocui saranno i tentativi di rimonta di Calaiò che sono costretti ad alzare bandiera. E la festa biancoverde può finalmente cominciare.

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