La Virtus Bologna, dopo la scorsa stagione di rodaggio grazie al ritorno in massima serie, vuol sedersi al tavolo delle grandi e lottare, come in passato, per vincere un trofeo rispolverando il blasone di quella Virtus vincente in Italia ed Europa. L’ambizioso progetto delle Vu Nere vede la ripartenza con un roster quasi rinnovato che ha fallito lo scorso anno la qualificazione ai playoff, e con una nuova guida tecnica. Dopo l’addio ad Alessandro Ramagli si è deciso di puntare su coch Pino Sacripanti. Il fatto di giocare anche in Europa, nella Basketball Champions League, è un segnale importante per le ambizioni della stessa Virtus.
[tps_title] Guida tecnica [/tps_title]
Lo abbiamo appena accennato, il canturino Stefano “Pino” Sacripanti dallo scorso giugno è alla guida delle V nere. Un tecnico esperto che ha fatto bene ovunque abbia allenato. Anche nell’ultima esperienza alla Scandone, ha portato i lupi nell’élite del basket italiano, guidandoli a tre qualificazioni consecutive ai playoff, ad una finale di Coppa Italia, di Supercoppa Italiana e di Fiba Europe Cup. L’ultima stagione è stata forse quella più difficile dal momento che si è alzata l’asticella dei risultati derivanti dai precedenti ottimi piazzamenti tanto da richiedere la conquista di un trofeo. Da questo punti di vista Sacripanti giunge a Bologna con l’etichetta già nota nell’ambiente cestistico di “mai vincente”. Prima di Avellino, infatti, anche a Cantù aveva fallito proprio nell’atto finale quando bisognava raccogliere i frutti del lavoro con un successo. A Bologna si spera che questa maledizione possa essere interrotta. E le carte in regola per riuscirci ci sono tutte sia in campionato che in Champions League.
[tps_title] Le novità [/tps_title]
Molte le novità per la Virtus Bologna targata Pino Sacripanti, che ha detto addio ad Alessandro Gentile e al fratello Stefano, confermando solo 4 elementi rispetto all’anno scorso. Il roster è stato composto dalla formula del 6+6.
Il playmaker (all’occorrenza anche guardia) titolare sarà Tony Taylor. L’americano clase 1990 è un prodotto della Archbishop Stepinac High School di White Plains. Dopo la D-league con i Tulsa 66ers, nel 2013 prima esperienza europea nel campionato polacco. Nel 2016 il passaggio in Russia, poi allo Strasburgo e la scorsa stagione era al Banvit, con i quali ha raggiunto i quarti di finale di Basketball Champions League. Nel campionato turco ha giocato trenta partite di regular season con 11.7 punti e 3.8 assist per gara in 28 minuti di utilizzo. Un acquisto di grande spessore e di livello all’esordio nel campionato italiano.
L’acquisto nello sport di guardia delle V nere è Kevin Punter, classe 1993, anche lui americano. Nato a New York e cresciuto nel celeberrimo quartiere del Bronx, noto per i vari film hollywoodiani girati (di De Niro su tutti). Da giovanissimo, nei college, aveva numeri spaventosi con oltre 30 punti di media a partita. Impressionò anche alla Summer League 2016 con i Minnesota Timberwolves. Nel settembre 2016 la firma in Grecia con il Lavrio. L’anno scorso ha iniziato in Polonia con il Rosa Radom dove ha tenuto in 19 gare una media di 20 punti a partita in campionato e 21 in Basketball Champions League (era nel girone della Reyer Venezia, che ne sa qualcosa in una gara contro i polacchi). Lo prelevò a gennaio l’Aik Atene, rimasto impressionato proprio in una gara contro di loro nel girone di Champions e con gli ellenici ha conquistato la Coppa di Grecia e la FIBA Champions League. Nella Final Four di Atene, dove i gialloneri dell’Aek hanno trionfato, Punter è risultato decisivo in entrambe le gare, con 16 punti in 24 minuti nella semifinale contro Murcia e con 16 punti in 18′ nella finalissima contro il Monaco senza però vincere il titolo di MVP che andò al compagno Manny Harris.
Nel ruolo di ala grande, tra le novità della Virtus c’è un giocatore importante, che ancora non ha fatto vedere tutte le sue qualità (o meglio a tratti), ma se trova continuità, potrà essere un fattore determinante. Stiamo parlando di Amath M’Baye, preso dall’Armani Milano. Il francese è alla ricerca di riscatto e maggiore minutaggio, cosa che a Milano non ha trovato. Dopo gli inizi in America e in Giappone, nel 2016 M’Baye è approdato a Brindisi, in Serie A, in una stagione terminata a 17.8 punti (quinto realizzatore dl campionato) e 5.3 rimbalzi. Nella stagione 2017-2018 si è trasferito all’Olimpia Milano, con la quale ha debuttato in Eurolega: in 17 gare di campionato ha registrato una media di 6.4 punti e 3.5 rimbalzi in 21′ di utilizzo, mentre nelle trenta gare di Eurolega ha chiuso a 6.3 punti e 2 rimbalzi in 18′. A Bologna si spera che possa tornare ad essere determinante come ai tempi di Brindisi.
Il pivot titolare sarà Brian Qvale, un centro dominante, tipico del gioco di Sacripanti. Americano, di 210 cm, Qvale è un centro alla “Fesenko” per dirla. Proveniente dalla Lokomotiv Kuban dove ha vinto la Supercoppa di Ryussia e perso la finale Eurocup, con il lavoro di coach Sasha Obradovic, è migliorato tantissimo, ma anche nelle sua stagioni a Bayreuth e Oldenburg in Germania, dimostrò la sua potenza, chiudendo con oltre 15 punti di media il campionato. Insomma un acquisto molto rilevante per Sacripanti.
Qvale si alternerà con l’altro lungo acquistato dalla Virtus, ovvero Dejan Kravic, canadese di 211 cm, più atletico di Qvale, con il quale può alternarsi bene sotto le plance. Ha giocato sostanzialmente quasi sempre in Grecia, non in grandissimi club ede ha chiuso le sue stagioni sugli 11 punti di media. Fa dell’atletismo la sua arma, molto bravo in stoppate e giocate sopra il ferro.
Il play di “riserva della Virtus” sarà l’italiano Alessandro Cappelletti. Anche lui una novità, ma non all’esordio in massima serie, nonostante la giovane età. Classe 1995, Cappelletti è cresciuto nelle giovanili della Mens Sana Siena, dove esordì giovanissimo a 19 anni in Serie A nel 2014, nell’ultimo anno dei toscani in massima serie. Poi Omegna in A2, e dal 2016 è tornato a Siena, sempre in A2, viaggiando a 12.4 punti e 2.4 assist a gara. Si aspetta una sua esplosione definitiva.
La guardia che partirà dalla panchina sarà David Cournooh. Arrivò a 15 anni a Siena dove fu svezzato nel 2013. Ha poi indossato le canotte di Brindisi per due stagioni, di Pistoia nell’annata 2016-2017 e di Cantù nell’ultima stagione. E’ nel giro azzurro dal 2008: Pino Sacripanti lo ha allenato ai tempi dell’Under 20, con cui ha ottenuto un quarto posto agli Europei 2009, ed ha esordito nella Nazionale maggiore il 16 dicembre 2012 all’All Star Game di Biella.
Infine troviamo Kelvin Martin, un’ala piccola. Un giocatore molto interessante che potrebbe essere una vera sorpresa, soprattutto se confermerà quanto di buono fatto in questi mesi a Cremona la scorsa stagione. Nei lombardi ha chiuso con 13.2 punti, 5.4 rimbalzi e 1.7 recuperi in 28′ di media, Kelvin è stato un elemento fondamentale per la Vanoli nella qualificazione ai playoff.
[tps_title] Le conferme [/tps_title]
Solo quattro le conferme per la Virtus Bologna rispetto al roster della scorsa stagione. E sono tutti e quattro italiani. L’unico titolare è Pietro Aradori che sarà anche capitano del team. Sarà la sua seconda stagione con le V nere dopo l’ottima stagione scorsa. Ora Aradori punta al salto di qualità suo e della Virtus, anche grazie a Sacripanti. Per Aradori sarà importante ripetere le annate della Reggiana e i presupposti per fare grandi cose ci sono tutti. L’altra riconferma di livello è Filippo Baldi Rossi, che potrà dare tutto il suo apporto dalla panchina. Il 27enne è voglioso di impressionare e dimostrare le sue qualità dopo la non esaltante stagione scorsa. Nel ruolo di terzo playmaker ci sarà Alessandro Pajola. Il giovanissimo classe 1999, è alla seconda stagione alle V nere, dopo aver assaggiato la serie Ano scorso e aver appreso tanto. Ha ancora tanto da imparare e da crescere ma allenandosi con grandi professionisti e campioni e con un coach come Sacripanti, può solo che crescere ulteriormente. Infine, ultima riconferma è quella di Matteo Berti che sarà il terzo centro della squadra. Stesso discorso fatto per Pajola, anche Berti, cresciuto nelle giovanili della Virtus, può solo crescere e migliorare gara dopo gara soprattutto se troverà qualche minuto anche in Europa.
playoff.
[tps_title]Ambizioni stagionali [/tps_title]
Le ambizioni stagionali della Virtus Bologna sono chiare. A Sacripanti è stato chiesto di fare quanto fatto ad Avellino, cioè portare la squadra tra le prime in Italia e lottare per giocarsela con tutti. Almeno per questo primo anno, dunque, a Sacripanti è chiesta una qualificazione ai playoff, cosa sfuggita l’anno scorso a Ramagli, una qualificazione alle Final 8 di Coppa Italia e passare il turno in Basketball Champions League e poi giocarsela con tutti per provare magari a vincere sin da subito qualche trofeo, magari, la Coppa Italia, visto che è una competizione a sé e articolate in 3 giorni di gare.
Le condizioni per far bene ci sono tutte, la spesa per la campagna di rafforzamento della società felsinea è stata importante. Ora sta a Pino Sacripanti mettere in moto e far correre la macchina costruita a sua immagine e somiglianza. Come si dice, se son rose fioriranno.
[tps_title] Il pronostico [/tps_title]
Azzardando un pronostico sulla Virtus per questa stagione si può sicuramente provare a puntare al quarto posto finale e quindi testa di serie ai playoff. Le possibilità ci sono tutte e Sacripanti se riuscirà a quadrare l’organico è capace di portare la squadra in alto, Come detto possibilità anche di alzare un trofeo come la Coppa Italia ma dipenderà da come arriverà a febbraio la squadra.