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Basket serie A: Come cambia il regolamento FIP sull’eleggibilità dei giocatori?

La pausa del campionato, dovuta alla sosta per le Nazionali, è un’occasione per soffermarsi un attimo per capire quali saranno le nuove regole per i tesseramenti. A partire dalla prossima stagione infatti, sarà in vigore un nuovo regolamento per quel che riguarda l’eleggibilità degli atleti nel campionato di Serie A della Legabasket.

La riunione del Consiglio Federale, presieduta dal Presidente Giovanni Petrucci e tenutasi lo scorso 26 gennaio presso la Sala Giunta del CONI, ha  deliberato, sentiti i pareri della Lega Basket di Serie A, della Lega Nazionale pallacanestro, nonchè della GIBA (associazione dei cestisti  italiani), che a partire dalla stagione sportiva 2018-2019 e fino al 30 giugno 2022 i club partecipanti al Campionato di Serie A potranno optare per due differenti formule per l’iscrizione dei propri atleti a referto.

Nel dettaglio, essi potranno scegliere la formula cosiddetta del “cinque+cinque“, oppure la formula alternativa, altresì detta “sei+sei“. La prima formula prevede che le società possano inserire a referto cinque atleti di formazione italiana, più cinque non di formazione italiana previo pagamento di una luxury tax di 40.000 euro. Le società, poi, potranno optare per la seconda formula, che prevede sei cestisti di formazione italiana ed altrettanti di formazione non italiana.

Va precisato, tuttavia, che solo i club che adotteranno la prima delle due formule potranno accedere alle cosiddette premialità della Lega, ossia i riconoscimenti per i risultati sportivi nonchè per la valorizzazione dei giocatori italiani. Il cambiamento più radicale sancito da questa delibera è senza dubbio l’abolizione del vincolo di passaporto cioè della distinzione tra i giocatori cosidetti “comunitari” (atleti che arrivano da Stati appartenenti alla Fiba Europe e alla “convenzione di Cotonou”) ed “extracomunitari. Dalla prossima stagione, pertanto, tutti gli atleti non di formazione italiana saranno considerati, dal punto di vista burocratico, allo stesso modo.

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Una vera e propria rivoluzione, soprattutto per quelle squadre, come la Sidigas Scandone Avellino, che dal 2012 (anno di entrata in vigore delle attuali regole ormai pronte ad essere abolite), hanno adottato la formula cosiddetta “tre+quattro+cinque“. Se infatti la “cinque+cinque” è attualmente già in vigore, e dunque rappresenta una scelta di continuità, la “sei+sei” rompe lo schema attuale, che prevede un limite di 3 giocatori extracomunitari e di 4 giocatori comunitari con l’obbligo dei 5 italiani a referto, sempre mediante un pagamento di una luxury tax da 40 mila euro. Anche con le attuali regole, le società che hanno scelto quest’ultima formula sono escluse dalla voci premiali della Federazione.

La ratio di questa decisione del Consiglio Federale è senza dubbio quella di porre un freno al fiorente mercato dei passaporti: sappiamo infatti che attualmente nel campionato italiano giocano molti atleti cittadini USA ma con passaporto comunitario; gli appassionati della Scandone ricorderanno a tal proposito la spinosa questione sul visto sloveno irregolare di Omar Thomas, per fortuna senza conseguenze per la società di Via Zoccolari. Dall’anno prossimo, dunque, questi problemi saranno pressochè azzerati.

A parte questo si fa fatica a ritrovare in questa decisione una scelta fatta per favorire l’utilizzo dei giocatori italiani, come invece è stato annunciato dai proclami del Presidente Petrucci. Nulla, infatti, vieta alle società, qualunque sarà il format che sceglieranno, di far giocare contemporaneamente cinque atleti USA, lasciando sempre pochi minuti ai cestisti italiani. Inoltre, i Club che già adottano la “cinque+cinque” per questa stagione (ad esempio, la Virtus Bologna) verranno senza dubbio favoriti, mentre tutti gli altri (a partire dall’Olimpia Milano) dovranno necessariamente cambiare per conformarsi alle nuove regole, un ulteriore elemento di novità sarà la disomogeneità dei roster delle squadre dato che le squadre che opteranno per la formula cinque+cinque potranno iscrivere a referto solo 10 giocatori, contro i classici 12 delle squadre che adotteranno l’altra opzione.

Non si è intervenuto, insomma, sul vero problema del basket nazionale ovvero i settori giovanili: il reale problema è infatti che non si producono più giocatori. I pochi che emergono dalle juniores non si rivelano all’altezza della massima serie, mentre, causa ristrettezze economiche, quei pochi top players giocano all’estero. La maggior parte dei club, anche di alto livello, non investe nel settore giovanile, gli allenatori delle giovanili spesso sono sottopagati, con conseguente abbassamento generale del livello dei campionati giovanili. Un reale cambiamento deriverebbe dall’obbligo di tutte le società professionistiche di destinare parte del proprio budget nel settore giovanile. Solo così, forse, la pallacanestro italiana tornerebbe ad essere di alto livello.

 

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