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Sidigas Avellino, poca freddezza nei momenti decisivi; e così Varese può sorridere

La ventiduesima gara stagionale della Sidigas Avellino si è confermata, senza alcun dubbio, sulla falsariga di molte altre delle precedenti. La solita altalena di emozioni, fatta di parziali e controparziali, è andata in scena anche nella gara di Varese; un film già visto, niente di nuovo sotto il sole insomma. Nel tempio di Masnago, Avellino ha perso una gara che sicuramente non è un dramma, in quanto non una partita “secca”; dopo un avvio difficile (26-14 al 10°minuto), i biancoverdi non hanno mollato, rientrando tanto lentamente quanto autorevolmente in partita, in maniera più decisa tra il terzo ed il quarto periodo, grazie ad un parziale a cavallo dei due tempi che li hanno portati addirittura in vantaggio (67-69 al minuto 34, dopo una schiacciata di  Rich). A quel punto però, la Scandone si è improvvisamente sciolta subendo un ultimo break da 5-0, ed  ha dunque sciupato tutto lo sforzo fatto per rientrare in partita. Avellino, tra l’altro, ha vinto tutti e tre gli ultimi quarti; in fin dei conti, è stato quel brutto primo quarto a determinare il risultato, oltre che l’andamento, della gara in terra lombarda.

L’approccio del team di Sacripanti, dunque, non è stato certamente dei migliori, ma la cosa era pronosticabile, in quanto la Openjobmetis tornava a giocare dopo oltre 1 mese davanti al suo pubblico, e per di più era reduce da due sconfitte fuori casa. La squadra di Caja ha dato, fin dalle prime battute del match, prova di voler ben figurare, infilando ben 4 delle 5 triple tentate nel primo periodo; gli attacchi varesini erano quasi sempre ragionati, ben costruiti, il che può essere anche in parte imputabile alla difesa un po’ morbida di Avellino, ma vanno riconosciuti meriti ai biancorossi per la loro grande coesione di squadra, oltre che dalla loro maggiore determinazione di vincere questa gara.

Mattatore della serata è stato l’ala nigeriana Stane Okoye, autore di 26 punti, di cui 18 messi a referto con conclusioni da tre punti (6/8); alcuni di questi tiri si potrebbero tranquillamente definire “preghiere“, ma in ogni caso è stata fondamentale la sua freddezza, a meno di 3 minuti dalla fine, nel piazzare l’ultima delle sue triple e ricacciare pesantemente indietro le velleità di rimonta dei Lupi; la stessa cosa non si può dire dell’altro Mvp della gara, il solito Jason Rich, tornato al “ventello” dopo qualche partita in sottotono. Egli ha sì trascinato i suoi durante tutto l’arco della gara, ma ha anche sbagliato il tiro che poteva dare l’ultima speranza ai suoi, sul 79-75  a meno di 1 minuto dalla fine; l’extra-pass di Filloy per la tripla apertissima fallita dalla guardia USA, tuttavia, non sminuisce una prestazione maiuscola, condita da sprazzi di gran classe. Prestazione positiva anche da Dez Wells, che ha doppiato il suo omonimo avversario Cameron nella statistica punti (15 a 8),risultando un vero “fattore” nel terzo quarto, quando ha realizzato 12 punti con 2 triple, oltre ad una stoppata; il classico “sesto uomo” in attacco. Nella statistica dei rimbalzi Varese ha avuto leggermente la meglio (36-29) così come in quella degli assist (19-15) in un contesto comunque di generale equilibrio sia sotto le plance, dove, essendosi tendenzialmente equivalsi  Leunen  e Fesenko da una parte e Vane e Cain dall’altra, sono stati i singoli episodi a fare la differenza.

Tatticamente  è stata una sfida di buonissimo livello, una di quelle che anche i “profani” di questo gioco applaudirebbero a piene mani, soprattutto guardandola con neutralità; chi invece vive passionalmente gare come queste, spesso ha da recriminare per un dettaglio che magari, a conti fatti, poteva ribaltare l’esito finale. Sicuramente, se proprio c’è da fare una recrimina per la Sidigas, è data dal fatto che non si è mai avuta la percezione di Varese come una squadra irresistibile. La vittoria, insomma, era alla portata ma la squadra è mancata proprio nel momento decisivo.

Il prossimo terno di partite, che comprende l’intera serie andata-e-ritorno della FIBA Europe Cup contro Utena, intervallato dalla sfida interna contro Milano,  è di quelli che mettono i brividi. Espugnando Varese, dunque, la Sidigas poteva dare continuità alla scia di vittorie già iniziata, e ciò ovviamente poteva contribuire ad elevare ulteriormente il livello di fiducia nella squadra. La continuità, pertanto,  non sembra essere il forte di questa formazione, che dunque deve ritrovare la freddezza, la lucidità nei momenti decisivi, quelle qualità che consentono di vincere qualsiasi partita.

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