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Sidigas Avellino, prova convincente dopo l’addio di Cole

La settimana dell’addio di Norris Cole (volato a Buducnost dopo la grana dello stipendio non pagato) è stata probabilmente la più travagliata dell’era della presidenza De Cesare. Ciò nonostante, la squadra biancoverde contro la Dinamo Sassari è apparsa concentrata, volitiva ed energica, riuscendo infine a portare a casa una preziosissima vittoria per 86-78.

Una gara condotta dal primo all’ultimo minuto, una Sidigas praticamente sempre avanti nel punteggio fino al massimo vantaggio di + 11 , maturato nel terzo quarto e mantenuto quasi costante fino al minuto 32, quando si era sul 73-62 ; poi, negli ultimi minuti, la Dinamo Sassari ha recuperato, fino a sfiorare la parità (-3, 78-75 a 3 minuti dalla fine), ma non è riuscita mai a raggiungere Avellino, che per inciso aveva innalzato l’intensità difensiva neutralizzando gli ultimi attacchi sassaresi.

Senza la stella ex Miami Heat, e complice anche l’assenza per infortunio di N’diaye, il gioco complessivo della squadra ha subito importanti modifiche, soprattutto in difesa. A Sassari, difatti, è stato impedito di correre e far male in contropiede, questo grazie a delle difese ben organizzate, sia a zona sia a uomo. Le bocche da fuoco biancoazzurre, ossia Smith e Banforth (15 punti a testa)  sono state limitate mentre il lungo Cooley pur se in giornata di grazia (15 punti e 20 rimbalzi) alla fine ha avuto un calo fisico ed ha ceduto definitivamente al -seppur rimaneggiato- reparto lunghi Sidigas (oltre a N’diaye, infatti, persiste ancora l’indisponibilità di Costello). In attacco, d’altro canto, gli irpini hanno sfoderato un‘ottima prestazione al tiro da tre punti (percentuale 53,3% con 14 realizzazioni su 26 tentativi ) e hanno, seppur a tratti, mostrato buona fluidità nella circolazione di palla, costruendo così tiri non contestati dalla difesa avversaria.

La dipartita di Cole ha inevitabilmente promosso Kiefer Sykes al ruolo di playmaker titolare, e la risposta del 25enne americano è stata molto convincente: in trentadue minuti giocati, 23 punti con 9 assist, 29 di valutazione e 1,35 di efficienza offensiva (punti per tiro). Sykes ha inoltre mostrato buona abnegazione difensiva, soprattutto sui blocchi avversari, dove spesso riusciva a “stare davanti” al suo avversario, rendendo così inefficace l’azione di blocco. Ma la Sidigas di quest’oggi ha avuto tantissimo anche dagli altri due cestisti americani più accreditati, ossia Caleb Green e Demetris Nichols. Il primo, con questa prova, sembra aver smentito del tutto le voci di mercato che lo davano per sicuro partente: 20 punti con 6 rimbalzi e +12 di plus/minus; una partita efficace, finalmente, anche nella metà campo difensiva dove lo si è visto anche tentare spesso l’anticipo con buoni risultati. Nichols, dal canto suo, ha fornito la sua consueta gara fatta di concretezza: 22 punti con il 50% da due ed un 80% monstre nei tiri da 3 punti (4 realizzati su 5 tentati): un giocatore preziosissimo anche tatticamente, dato che può ricoprire anche lo spot di “quattro“, e dunque consente al suo allenatore di mettere in campo svariate tipologie di quintetto. Ai suddetti “tre tenori” made in USA bisogna aggiungere senza dubbio l’apporto fornito da Ariel Filloy : 10 punti e 7 assist con addirittura 8(per lui inusuali) rimbalzi, una valutazione Lega di 22 in trentaquattro minuti giocati. Il play della Nazionale italiana si è ben avvicendato con Sykes in cabina di regia, ed ha trovato canestri importanti soprattutto alla fine del secondo quarto: 5 punti consecutivi che hanno scavato il primo distacco importante tra le due squadre (al 20° minuto si era difatti sul +7 per i padroni di casa, a fronte di un primo quarto terminato 24-22 per i biancoverdi).

Le notizie che arrivano dalla panchina, purtroppo, continuano ad essere la nota dolente della Sidigas di questa stagione: D’Ercole ha mostrato piccoli segnali di ripresa con 6 punti frutto di due triple realizzate (ma il suo score recita 2/6 nel tiro da oltre l’arco), mentre Spizzichini e Campogrande hanno dato un contributo pressochè nullo nei minuti che sono stati loro concessi (rispettivamente 8 e 6). Preoccupa invece la situazione di Luca Campani: in sei minuti ha commesso 4 falli senza mai segnare anche con 1 palla persa; il suo pieno recupero è ancora molto lontano. Una parziale eccezione va fatta per Patrick Young: il centro arrivato solo due settimane fa, oggi è stato chiamato agli straordinari causa l’assenza di N’diaye ed ha dimostrato quantomeno di avere molta energia, nonostante un po’ di imprecisione al tiro. Inoltre, incoraggia il fatto che l’ex Olimpia Milano abbia dato il meglio di sè nei minuti finali e decisivi; in totale ha giocato 26 minuti catturando 3 rimbalzi, segnando 5 punti e piazzando addirittura tre stoppate; tutto sommato una prestazione solida e ordinata.

La vittoria odierna serviva come l’ossigeno ed è arrivata: la Sidigas Avellino potrà guardare con rinnovata fiducia e serenità al futuro; il ridimensionamento degli obiettivi, almeno per ora, sembra un fantasma allontanato.

 

 

 

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