Nel progetto presentato al primo cittadino Ciampi, De Cesare ha posto gli accenti evidenti e forti sulla rinascita del settore giovanile. Ha ricordato la Primavera vincente dell’Avellino di Sibilia o i grandi risultati del calcio femminile con il Monteforte. Insomma, memoria storica, da mettere in pratica. Le idee non mancano. Gli investimenti a quanto pare nemmeno.
Erano le stesse idee di Paolo Pagliuca. Fu ingaggiato da De Cesare per accudire i suoi cestisti più piccoli dopo il vergognoso esonero all’Avellino. Pochi giorni prima, tra l’altro, fu allontanato da Cristian Vecchia nel ritiro del Belsito mentre stava provando a mettere un pò di allegria al suo pianoforte. Arrivarono ordini dall’alto. Vecchia (papabile per restare come team manager nella nuova gestione Giannandrea De Cesare), da buon soldato, lo cacciò letteralmente fuori senza opporsi o motivare che quella di Paolo era una sana abitudine. Da lì a poco a Pagliuca fu impedito di restare al fianco della squadra. Poi ci fu l’esonero. Non più gradito e non reintegrato nemmeno quando Tesser fu poi richiamato. Lo ricordate? Tutti tranne Pagliuca macchiatosi forse dell’onore di esser riuscito a guarire dal male e a portarsi la gente con sè. Ma la Curva lo ha sempre amato, difeso. Non ci fu posto per Paolo. Che fu poi chiamato da De Cesare e messo ad accudire i cestisti più piccoli nelle giovanili. Parentesi Paolo Pagliuca a parte, ripercorriamo il business plan di De Cesare focalizzandolo sul settore giovanile e cerchiamo di focalizzare le attenzioni sui punti più significativi
• Incentivare l’aggregazione sociale, garantendo un ambiente adeguato alle famiglie, ai minori e agli anziani;
• Proporzionare i costi del merchandising alle capacità economiche dei tifosi; Incrementare la visibilità e le attività nei percorsi di studio e dell’infanzia, con particolare attenzione alla scolarizzazione;
• Promuovere l’integrazione sociale e delle minoranze etniche;
• Creare ambienti di alto profilo, come skybox, per garantire esperienze nuove ed esaltanti, investire in nuove tecnologie;
• Collaborare con il commercio locale;
• Creare eventi con cadenza regolare per avvicinare i giovani ai propri idoli.
I punti in breve sono quelli sopra citati. Poi De Cesare e i suoi collaboratori, entrano nello specifico.
Al settore giovanile sarà dedicato uno staff di professionisti, selezionati anche tra coloro che hanno dato prova di grande affidabilità e professionalità, puntando a un progetto che vada anche al di là dei confini cittadini e aprendo a realtà di altre province che vedono nell’identità di Avellino un sogno irraggiungibile. Proprio per conferire valore ai suddetti principi, si procederà a uno scouting non solo nei luoghi già “targettizzati” (ad esempio scuole calcio), ma si rivolgerà attenzione a tutti quei luoghi di aggregazione in cui operano comunità ispirate a sentimenti di integrazione e rispetto verso coloro che, per diverse ragioni tra cui quelle economiche, non hanno accesso a un mondo che vedono e sognano solo in tv. Oratori, comunità, centri di accoglienza: il progetto deve mirare a costruire – proprio dai giovani – una comunità che si fondi su valori morali prima che prettamente sportivi e agonistici. A dimostrazione della finalità sociale del nostro progetto complessivo, intendiamo dirottare una serie di risorse su tale mondo consentendo ai ragazzi sin dall’età di 7- 8 anni di poter avvicinarsi a questo mondo mettendo al bando ogni tipo di sistemi di selezione “privilegiati”: lo scopo è abbattere ogni tipo di barriera e costruire un network socio educativo che riesca a coniugare i valori dello sport con quelli etico e morali. La Calcio Avellino SSD rappresenterà una sorta di nuovo inizio, una proiezione verso il futuro e, quindi, sui ragazzi si fonda la rinascita in quanto è dei nostri giovani la società del domani. In questo modo, oltre alla attività calcistica giovanile sarà precipuo interesse di questa proprietà favorire l’aggregazione femminile attorno al fenomeno calcistico, fino a ripercorrere, con il dovuto tempo, le gesta di una gloriosa società di calcio femminile che anni or sono ha calcato i palcoscenici finanche dalla massima serie. All’uopo saranno istituiti dei football camp al fine di avvicinare i piccoli tifosi e tifose alla pratica del gioco del calcio ed alla educazione all’essere prima uomini e poi tifosi. Da questo saranno create e/o associate le scuole calcio esistenti sul territorio che vorranno aderire al progetto per una nuova Avellino, calcistica ed umana, partendo da piccoli tifosi che diverranno i calciatori e gli uomini di domani.
Insomma, De Cesare intende ripartire dal basso e costruire quello che con Taccone non si è mai visto. Ottime idee. Ci vorrà tempo e pazienza per metterle in pratica. Ma adesso non si può pretendere tutto e subito. Assolutamente no.