Calcio – Avellino, la salvezza passa per i milioni da investire sul mercato

Scommesse perse. Questo giro è andata male. Nessun giovane in evidenza, tranne Belloni, che non è di proprietà. Ora servono certezze. Paradossalmente sono arrivate dal campo, sotto il profilo del gioco, ma non dalla classifica. Con un punto conquistato in due partite, peraltro casalinghe, l’Avellino di Novellino è arretrato di due posizioni. Una giornata bestiale quella di ieri. Hanno vinto le dirette concorrenti. L’exploit della Salernitana a Frosinone, la vittoria del Vicenza con la capolista Verona. Il Cesena che si tira fuori con una grande affermazione casalinga. La classifica è impietosa

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CAPITOLO DIFESA

 

[tps_title]La difesa[/tps_title]

A gennaio servirà una rivoluzione. Via chi non ha trovato spazio. C’è da pensare a Tassi, che non ha mai visto l’erba sintetica del Partenio-Lombardi. Oppure a Donkor che non ha mai convinto. O Diallo, di proprietà ma ancora acerbo per regalare certezze. Servono esterni di qualità e quantità. Serve gente di categoria, con presenza sulle spalle, malizia, cattiveria. Servono almeno due esterni, quindi. E un centrale difensivo. Migliorini non riesce a recuperare dall’operazione al crociato. Jidayi è un ottimo ripiego ma non può garantire sempre minuti importanti.

CAPITOLO CENTROCAMPO

[tps_title]Il centrocampo[/tps_title]

D’Angelo è in scadenza. Già adesso, in assenza di rinnovo, che sicuramente non arriverà (almeno queste sono le indiscrezioni ndr) è libero di firmare precontratti con altre squadre. Serve un mediano dai piedi buoni. Nel 4-4-2 di Novellino servono centrocampisti non solo di rottura ma anche propositivi in fase di inserimento. E attualmente nessuno ha queste caratteristiche. Nè D’Angelo, nè il giovanissimo Omeonga, nè Lasik. Inutile aggiungere che ne servono almeno due. Altri due, perchè sugli esterni alti l’abbondanza c’è. Belloni è giovane e sfrontato (il migliore in assoluto in questo girone di andata grigio). Verde può essere adattato. Asmah, acerbo ancora, può essere una valida alternativa. Crecco tra alti (pochi) e bassi (molti) non ha fatto dimenticare le prestazioni scialbe e senza voglia di Visconti. Molina, arrivato ed annunciato in pompa magna, tornerà a Bergamo senza aver nemmeno respirato l’aria irpina. Quindi, a voler essere pignoli, un esterno alto pure ci vorrebbe.

CAPITOLO ATTACCO

 

[tps_title]L’attacco[/tps_title]

Partirà Benjamin Mokulu quasi sicuramente. Stagione no per lui. Taccone in agosto non lo ha voluto cedere in A a Palermo. Lo ha confessato lo stesso calciatore che quest’anno è solo la bruttissima copia di quello visto nella stagione scorsa. Qualcosa si è rotto, forse anche all’interno dello spogliatoio e il belga è pronto a cambiare aria. Restano alcune certezze, ma non troppo. Ardemagni è la prima, la seconda Castaldo. Ma sull’attaccante pende una pericolosa spada di Damocle. E’ stato anche lui ascoltato nella vicenda scommesse. Si è detto sempre estraneo. E ci crediamo. Ma se dovesse arrivare a sorpresa una squalifica? L’Avellino si ritroverebbe con gli arieti contati. Ci sarà da sostituire Mokulu con un ariete da almeno 10 gol in canna. Ci riuscirà l’Avellino? Forse si. Ma servirà investire danaro fresco e contante lontano da prestiti e da seconde scelte. Se l’Avellino vorrà fare un girone di ritorno da media play-off (servirà quello per salvarsi), servirà gente di esperienza. Gli esperimenti sono finiti. L’Avellino, da penultimo in classifica, non può permettersi scommesse o mezze certezze.

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