La situazione sta per precipitare. L’ultimo gruppo, quello di Corrado, interessato a rilevare il club, si è ritirato dopo una giornata di incontri con il presidente Petroni, costretto ancora ai domiciliari, dopo la bufera giudiziaria che l’ha visto coinvolto. Il Pisa rischia di non terminare il torneo se non si cambia proprietà. E la situazione si fa pesante adesso. Il comunicato di pochi minuti fa della Nord invita tutti a radunarsi alle 21 per un’assemblea pubblica. Tutta Pisa scende in piazza per convincere Petroni a riaprire la trattativa e cedere subito la proprietà. La Lega di B continua a vigilare. Abodi, in prima persona, si era fatto portavoce e garante del passaggio di proprietà. Non è nemmeno da escludere che di fronte alla rivolta della piazza l’ex patron possa decidere di fare un ultimo e decisivo passo indietro.
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“I gruppi della Nord, appresa la scioccante notizia dell’offerta rifiutata da parte di Petroni, proclamano un’assemblea pubblica per decidere tutti insieme ECLATANTI azioni di protesta verso questa INACCETTABILE situazione. E’ giusto decidere tutti insieme portando avanti il percorso iniziato questa estate, l’appuntamento per TUTTI è per questa sera alle 21 presso la Leopolda. Pisa non rimarrà prigioniera degli interessi PERSONALI di certi PERSONAGGI: non accetteremo MAI questo scempio…………….
Firmato
I GRUPPI DELLA CURVA NORD MAURIZIO ALBERTI
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[tps_title]Corrado si ritira[/tps_title]
“Magico Srl, Viris e UniGasket comunicano con rammarico l’esito negativo dell’incontro tenutosi ieri con Fabio Petroni, attuale proprietario del Pisa – si legge nella nota – . All’incontro, durato otto ore, ha partecipato in qualità di garante il presidente della Lega B Andrea Abodi. L’obiettivo era chiudere la trattativa per l’acquisizione della società Pisa Calcio in seguito all’accettazione, come migliore offerta, da parte della attuale proprietà della nostra proposta vincolante espressa il giorno 23 Novembre 2016. La richiesta di valore pretesa dalla controparte, così lontana dalla nostra offerta vincolante, non è stata per noi accettabile, così come non è stata condivisibile, da parte nostra, anche l’ulteriore proposta di una partecipazione al 50% insieme alla famiglia Petroni”.
Magico fornisce poi ulteriori dettagli. “Ciononostante, dopo una lunga serie di approfondimenti e valutazioni, anche alla luce dell’empatia che si è venuta a creare con Pisa e la sua gente, abbiamo deciso di formulare un’offerta finale di gran lunga superiore alla nostra precedente proposta vincolante. Nonostante i nostri sforzi e la consapevolezza anche quest’ultima offerta è stata rifiutata. Non ci resta che augurare alla città, ai tifosi e a tutti quelli che amano il Pisa di riuscire a conseguire sempre e comunque i migliori risultati sportivi e societari e meritarsi le soddisfazioni più grandi. Conoscere l’ambiente di Pisa è stato bello per noi e la stima e l’affetto che abbiamo toccato con mano ci lascerà comunque un ricordo indelebile”.
[tps_title]La nota del sindaco[/tps_title]
“Ho parlato con Giuseppe Corrado, anche dopo l’uscita del suo comunicato. La sua offerta, anche notevolmente accresciuta, come si sa, è in campo. L’amarezza per lo stop imposto alla trattativa dall’attuale proprietà non lo allontanano dalla città. Né fanno venire meno la volontà di portare avanti il progetto di rilancio dell’A.C. Pisa 1909. Questo impegno è anche condiviso con il presidente della Lega di B Andrea Abodi, che ha garantito il procedimento per la cessione, ritenendo questa necessaria. In queste ore decisive, mentre la preoccupazione è massima e cresce una mobilitazione spontanea nella città, faccio l’appello più sentito alla famiglia Petroni perché si chiuda con coerenza il percorso proposto dalla Lega e accettato accordando l’intesa. I rischi incombenti, che mettono in discussione la tenuta della società e la stagione sportiva, legati alla scadenza del 16 dicembre e alla necessità di ricapitalizzazione entro il mese, si superano con la soluzione positiva della trattativa. Oggi sappiamo che si possono superare. Che una soluzione c’è. Altrimenti saremo vittime di automatismi che danneggeranno irrimediabilmente tutti gli interessi in campo, mortificando la città, imponendo un’assurda ingiustizia. Il Pisa è anche il patrimonio di tutta una comunità, com’è stato riconosciuto e come si è dimostrato in questi mesi difficili. Anche per questo faccio appello alla coerenza e al senso di responsabilità. La trattativa si deve chiudere. Si deve aprire una pagina nuova”.