Calcio & Tragedie – Da Taccola a Morosini, ora Astori

Quante tragedie nel calcio. Quante morti inspiegabili. Quanti lutti che hanno lasciato tutti sgomenti. Da Taccola a Morosini. Passando per Curi, ora Astori. Incredibili storie di calciatori, di professionisti andati via troppo presto.

[tps_title]Giuliano Taccola[/tps_title]

L’attaccante della Roma è morto il 16 marzo 1969, all’età di 25 anni, allo stadio Amsicora subito dopo la partita Cagliari-Roma. Prima della gara aveva detto al medico della Roma, professor Massimo Visalli, che non si sentiva molto bene: temperatura di 37,4° e aveva assunto medicinali per ridurre la febbre. Rientrato negli spogliatoi a fine partita, aveva accusato un nuovo malore e si era adagiato su un lettino. Allo stadio non c’era già più l’ambulanza. Taccola viene dichiarato morto alle 17.55 all’ospedale.

[tps_title]Antonio Puerta[/tps_title]

Il mediano del Siviglia, 22 anni, è morto il 28 agosto 2007 dopo aver perso conoscenza in campo nella partita Siviglia-Getafe di tre giorni prima. Soccorso immediatamente da compagni e personale medico, e trasportato all’ospedale, è stato colpito da ripetuti attacchi cardiaci. L’autopsia confermerà la cardiomiopatia ventricolare destra aritmogena, che è spesso causa di morte improvvisa tra i giovani ma che può essere diagnosticata in anticipo.

[tps_title]Andrea Cecotti[/tps_title]

Il centrocampista della Pro Patria aveva 25 anni. È morto a Treviso il 14 novembre 1987, sei giorni dopo un malore che lo aveva colpito in campo. Durante la partita il ragazzo aveva avvertito un formicolio a una gamba e aveva chiesto il cambio. Rientrato negli spogliatoi, si era aggravato ed era stato trasportato all’ospedale, dove gli è stata diagnosticata una trombosi alla carotide. Il giorno dopo il coma, il 14 novembre la morte.

[tps_title]Piermario Morosini[/tps_title]

Il 14 aprile 2012 il centrocampista del Livorno, 25 anni, si accascia sul campo del Pescara durante uno scatto. Era il 31’ del primo tempo. Soccorso da compagni e medicimorirà poco dopo in ospedale. L’autopsia rivelerà una rara malattia ereditaria, la cardiomiopatia aritmogena.

[tps_title]Renato Curi[/tps_title]

Il centrocampista del Perugia muore il 30 ottobre 1977 a 24 anni, durante Perugia-Juventus, giocata sotto un temporale. Cinque minuti dopo l’inizio del secondo tempo, durante uno scatto, Curi si accascia a terra: Romeo Benetti, Roberto Bettega e Gaetano Scirea, che gli sono vicini, lo aiutano a rialzarsi, ma subito dopo ricade. Portato fuori dal campo, Curi riceve due iniezioni, poi è sottoposto a massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca prima di essere trasportato al Policlinico. Alle 16:30, circa un’ora dopo il malore, viene dichiarato morto. L’autopsia rileva un’anomalia cronaca che risultava dagli esami compiuti con le diverse società con cui aveva giocato.

[tps_title]Marc Vivien Foè[/tps_title]

Il centrocampista camerunese è morto il 26 giugno 2003. Stava disputando, a Lione, la semifinale di Confederations Cup tra Camerun e Colombia: al 72’ si è improvvisamente accasciato a centrocampo, perdendo conoscenza. Secondo alcuni un defibrillatore sul posto avrebbe potuto salvagli la vita. Aveva 28 anni e giocava nel Manchester City, l’autopsia ha rivelato una cardiomiopatia ipertrofica, cioè un ventricolo sinistro sproporzionato.

[tps_title]Micael Favre[/tps_title]

Colpito due volte. E morto sul campo, tra l’ incredulità e le prime polemiche che montano. L’ultimo decesso in ordine di tempo in una partita di calcio ha uno scenario minore — un incontro della Liga Departamental di Colón, gara del campionato regionale di Entre Rios in Argentina — e come vittima il giocatore Micael Favre del San Jorge de Vila Elisa. Favre, 24 anni, ha subito un doppio intervento, inspiegabile, da parte dei suoi avversari: in un primo momento ha ricevuto una ginocchiata involontaria alla testa, poi, rialzandosi, ha incassato un pugno sferrato da un altro avversario.

[tps_title]Serginho[/tps_title]

Il difensore del Sao Caetano aveva 30 anni. È morto dopo un attacco cardiaco sul campo, il 27 ottobre 2004, durante la partita contro il Sao Paulo: intorno al 60’ svenne in area di rigore, fu subito soccorso con massaggio cardiaco e respirazione artificiale, fu dichiarato morto in ospedale. L’autopsia rivelò un’ipertrofia: un cuore grande quasi il doppio del normale.

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