Focus Bari: solito obiettivo, vecchi difetti. Ma il San Nicola è una garanzia

Solito obiettivo (ritorno in Serie A), vecchi difetti. La stagione 2017-2018 del Bari assomiglia fin qui a molte delle precedenti. Grande entusiasmo, sontuosa campagna acquisti, poca continuità. Con il tallone d’Achille delle trasferte, pessimo il rendimento esterno, a tenere a freno i sogni di gloria biancorossi.

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La stella

Occhio ai giovani

I precedenti

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L’esperienza sulla panchina della Primavera della Juventus, arricchita dalla vittoria del prestigioso torneo di Viareggio, è stato un ottimo trampolino di lancio per Fabio Grosso (classe 1977). Il campione del mondo del 2006 ha fatto intravedere ottime cose, plasmando tanti giovani talenti e dimostrando di potersi confrontare anche con il calcio dei grandi. Quello di Bari, in una piazza piena di passione e in attesa di risultati da svariati anni, è un vero e proprio battesimo del fuoco. Il tecnico lo sta affrontando con la giusta tenacia, senza paura di rivedere le sue idee (4-3-3) per adattarsi alle necessità del momento (3-5-2). I risultati stanno arrivando in casa (9 punti in 4 gare), mentre invece non è arrivato il giusto rimedio per il mal di trasferta (3 ko su 3, ultimo successo a febbraio).

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Con Brienza e Floro Flores a scartamento ridotto per noie fisiche, l’Mvp biancorosso dei primi mesi di stagione è sicuramente Riccardo Improta (classe 1993). L’esterno offensivo ex Salernitana, impiegato come quinto di centrocampo sia a destra che a sinistra, si è letteralmente caricato la squadra sulle spalle regalando gioie ai propri tifosi. Cinque gol, una presenza costante, l’espressione del suo talento dopo qualche boccone amaro (il brutto infortunio di due anni fa a Cesena) difficile da digerire. Con il record di segnature in B (sette in metà stagione a Padova nel 2013-2014) già a portata di mano. Antenne dritte in casa Avellino, con il fresco ricordo del gol subito nell’ultimo derby con la Salernitana (quello del 2-0) ad aumentare ancor di più l’attenzione sul numero 16 dei galletti.

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Dopo i prestiti di Cagliari ed Empoli, quello di Bari potrebbe essere l’habitat ideale per l’esplosione di Andres Felipe Tello (classe 1996). Grazie anche alla presenza di Grosso, il tecnico che lo ha svezzato nei suoi primi passi italiani nella Primavera della Juventus, società che detiene i diritti del calciatore. Il giovane colombiano si sta ben disimpegnando nel ruolo di mezzala destra, sia nel 4-3-3 che nel 3-5-2, esaltandosi con dribbling e velocità, sicuramente le sue caratteristiche migliori. Un gol (nella sconfitta di Empoli), qualche assist, prestazioni al di sopra della sufficienza. Con margini di miglioramento importanti ancora da esplorare. Tello promette di essere uno dei giovani più interessanti di tutto il torneo cadetto.

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Undici confronti in Serie B al San Nicola. Dominio assoluto dei padroni di casa con nove vittorie e due pareggi. Dal ritorno dell’Avellino in Serie B (2013-2014), quattro successi su quattro per i galletti: 1-0 (2013-2014), 4-2 (2014-2015), 2-1 (2015-2016), 2-1 (2016-2017). Nello stesso arco temporale c’è però da registrare il blitz biancoverde in Coppa Italia. Il 23 agosto 2014 i lupi si imposero in Puglia per 2-1, con le reti di Comi e Pozzebon a ribaltare l’iniziale vantaggio interno firmato da Ligi.

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