Dopo il suicidio sportivo della scorsa stagione, in casa Empoli si è ripartiti con i piedi per terra. Poca pressione, tanta voglia di lavorare. Pronti ad inserirsi nella bagarre per quella Serie A gettata nel cestino solo pochi mesi fa.
L’approfondimento in pagine
[tps_title]La guida tecnica [/tps_title]Le vicissitudini di Teramo (promozione in B poi revocata) e Latina sono ormai alle spalle. Senza aver intaccato qualità ed ambizioni di un tecnico preparato come Vincenzo Vivarini (classe 1966). La provincia felice di Empoli è il luogo ideale per raccogliere i frutti di tanta gavetta, sognando magari di ripercorrere le orme di qualche illustre collega (Spalletti, Sarri) che ha entusiasmato il Castellani prima di spiccare il volo verso lidi più prestigiosi. Con la benedizione di Mourinho, arrivata ad inizio campionato, a fungere da ulteriore stimolo. Nessun integralismo dal punto di vista tattico, ma 3-4-1-2 come punto di partenza. Con la regia di Castagnetti e la qualità e gli strappi di Krunic ad ispirare il tandem offensivo Caputo-Donnarumma. Dalla panchina il jolly Ninkovic, pronto a sparigliare le carte a gara in corso.
[tps_title]La stella[/tps_title]Il suo nome è stato tra i più chiacchierati dell’estate. Tra l’Entella che voleva blindarlo a tutti i costi e molte squadre pronte a fargli ponti d’oro per farne il perno del proprio attacco. Alla fine la scelta di Francesco Caputo (classe 1987) è ricaduta sull’Empoli. Nuovi stimoli, nuove sfide. Con la forte determinazione di provare a prendersi sul campo quella Serie A che ha continuato a snobbarlo in sede di mercato. Nonostante numeri (35 gol nelle ultime 2 stagioni) da primo della classe. La ripartenza è stata subito all’altezza, con 6 gol nelle prime 6 giornate e tanti addetti ai lavori che già lo vedono re dei cannonieri. L’intesa con Donnarumma funziona già a meraviglia e lascia presagire traguardi importanti. I tifosi gongolano: dopo Tavano-Maccarone, nuovi gemelli del gol sono pronti a marchiare a suon di reti le fortune dei toscani.
[tps_title]Occhio ai giovani[/tps_title]
Tra le note positive di questa prima fase di stagione degli azzurri c’è sicuramente Lorenzo Simic (classe 1996), arrivato in prestito in estate dalla Sampdoria. Dopo la panchina di Terni, il difensore croato si è guadagnato i galloni da titolare, sul centrodestra nella difesa a 3 di Vivarini, con una media voto ben oltre la sufficienza. Dotato di buona struttura fisica (195 centimetri di altezza) si è fatto sentire anche in zona offensiva, con 2 gol realizzati (Palermo e quello decisivo di Parma) e altri sfiorati. Un pericolo in più a gioco fermo, da pareggiare attaccandolo in velocità e palla a terra. Un fondamentale su cui il giovane difensore, come già evidenziato nel duello con Di Gaudio a Parma, potrebbe andare in difficoltà.
[tps_title]I precedenti[/tps_title]Quello di sabato pomeriggio sarà il quarto confronto cadetto in terra irpina. Equilibrio totale nei 3 precedenti, con 1 successo per parte ed 1 pareggio. L’ultimo faccia a faccia risale al 30 settembre 2013. Nel posticipo della 7° giornata, i lupi di Rastelli piegarono gli uomini di Sarri grazie ad un calcio di rigore di Andrej Galabinov. I biancoverdi si imposero poi anche nel match di ritorno del Castellani con il gol di Izzo sugli sviluppi di calcio d’angolo.