[Intervista Esclusiva] Cosimo Sibilia:”Faremo grandi riforme. E sulle doppie squadre serve riflessione”

Da una settimana la FIGC ha trovato la nuova guida in Gabriele Gravina, dopo una lunga estate travagliata che ha caratterizzato il nostro sistema calcio. Tanti ancora sono i nodi da sciogliere: in primis le problematiche riguardante il campionato di Serie B; in secundis la questione relativa ai criteri di ripescaggi (con il caso Entella da dover ancora risolvere).  Il neo eletto presidente è già  a lavoro per sistemare il format del campionato cadetto. La figura di Gravina si lega con la persona di Cosimo Sibilia, divenuto vice presidente vicario della FIGC, nonché già presidente della Lega Nazionale Dilettanti, il quale ha rivestito un ruolo fondamentale nell’elezione del neo presidente. Da mesi l’onorevole irpino ha lavorato per trovare un punto d’incontro fra le varie componenti del sistema calcio italiano, facendo valere il peso della LND all’interno della struttura federale (circa il 34% dei voti totali), e criticando aspramente la gestione del commissario Fabbricini: “Considero Roberto Fabbricini un galantuomo, ma definire un flop la gestione commissariale della Figc è persino generoso”.

Il cambiamento del vertice, le politiche future che caratterizzeranno il nostro calcio, sono  tematiche che sono state trattate da noi di Sportavellino.it in un’intervista esclusiva concessa dall’onorevole Cosimo Sibilia.

 

Di sicuro ci attende un periodo di grandi riforme e tra queste c’è quella del semiprofessionismo: serve un’area ben delimitata, anche dal punto di vista fiscale e tributario, per abituare le società e i calciatori al mondo del professionismo. Una sorta di apprendistato, così come avviene per altre categorie di lavoratori.

Il sistema del professionismo, così come è concepito adesso, non è più sostenibile. Riducendo il numero dei club ed introducendo un nuovo status per gli atleti si otterrebbero invece numerosi vantaggi, a cominciare da quelli economici. Con maggiori risorse ed una competitività più armonica, i club potranno investire maggiormente nelle attività di formazione e nella valorizzazione del proprio patrimonio sportivo.

Le risorse provenienti dai diritti televisivi rappresentano un punto importante per quanto riguarda la mutualità. Ci dovrà essere però una gestione diversa dei fondi, con adeguate strutture di supporto e di confronto tra tutte le componenti federali.

In primo luogo è necessario riorganizzare l’intera filiera giovanile. La formazione dovrà assumere un ruolo centrale e dovrà essere attuata in modo coordinato tra le Leghe, le società e le rappresentative nazionali. Le strutture federali ci sono, solo la LND mette a disposizione 10 centri in Italia dedicati proprio alla formazione. Ciò che serve è un orizzonte comune, che coinvolga tutti, che preveda anche la rivisitazione dei sistemi di premialità per chi valorizza i giovani talenti.

Il Presidente della FIFA, anche in occasione dell’Assemblea federale, ha sottolineato l’importanza dell’autonomia dell’ordinamento sportivo, all’interno del quale inquadrare tutti i gradi di giudizio. Lavoreremo ad un riforma non più rinviabile. Non dovranno più ripetersi situazioni come quelle che stiamo vivendo da questa estate. Servono ruoli e tempi certi, nel rispetto delle società e dello svolgimento dei campionati.

La situazione è molto delicata e purtroppo, come ho dichiarato pochi giorni fa, sono stato un buon profeta. Mi dispiace che la nuova governance debba farsi carico di tali problemi. Oggi affronteremo la questione nel primo Consiglio Federale della presidenza di Gravina.

In Italia, il fenomeno delle doppie proprietà è importante ma ancora circoscritto. Serve in ogni caso un’attenta riflessione sull’argomento. Bisogna salvaguardare il valore delle competizioni ed allo stesso tempo rivedere il quadro normativo di riferimento.

Il sistema delle seconde squadre va affrontato seriamente, rivedendo le modalità con il quale è stato introdotto in estate. Nella piattaforma programmatica c’è una chiara indicazione alla volontà di modificarlo e di migliorarlo, sempre in un’ottica di crescita del patrimonio giovanile nazionale e di tutela delle competizioni.

Non credo sia utile commentare. Per quanto mi riguarda l’Avellino è al momento una società che partecipa al campionato di Serie D, alla quale auguro, come tutte le società che rappresento, di ottenere le migliori soddisfazioni in ambito sportivo.

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