L’analisi – Toscano: tre motivi per rimanere e tre per esonerarlo, a voi la scelta!

La sconfitta di Novara ha fatto addensare di nuovo nuvole di critiche sulla testa di Domenico Toscano. Per il momento il tecnico rimane in sella anche perchè martedi arriva al Partenio-Lombardi la Ternana e sarà un altro banco di prova importante per il futuro del tecnico calabrese. Intanto la maggioranza della piazza biancoverde tramite  social network e trasmissioni televisive sin dal triplice fischio del Piola ha chiesto la testa del tecnico per dare una scossa all’ambiente. A dieci giornate dall’inizio del campionato e con l’Avellino che naviga nelle parti basse della classifica con 9 punti l’esonero è giusto oppure no?

Abbiamo analizzato i motivi perchè possa essere utile alla squadra l’allontamento di mister Toscano ma anche valutato alcuni punti importanti secondo i quali l’allenatore debba rimanere in sella: tre motivi per andare e tre motivi per restare. Al netto di queste sei motivazioni vi invitiamo a lasciare la vostra opinione.

LE TRE MOTIVAZIONI PER RESTARE

LE TRE MOTIVAZIONI PER L’ESONERO

IL VOSTRO GIUDIZIO

[tps_title]Permanenza[/tps_title]

PESO CONTRATTUALE

Mister Toscano ha un contratto triennale con l’Avellino. La società ad inizio stagione ha deciso di aprire un ciclo e sarebbe difficile pensare di chiuderlo alle prime difficoltà. Si parla di un contratto che andrebbe ad incidire in modo marcato su tutte le scelte future iniziando dalla scelta del sostituto, al mercato invernale fino alla programmazione delle annualità successive. Non si può negare che spesso cambiare a campionato in corso sia una scelta infelice. L’esempio lampante l’Avellino lo ha vissuto sulla sua pelle con la scelta dello scorso anno di sostituire Dario Marcolin al posto di mister Tesser. Gli assetti di gioco, la composizione della rosa, in fondamentali acquisiti fino ad oggi, compreso il ritiro estivo, potrebbero essere uno scoglio per il nuovo allenatore da scegliere tra quelli liberi e non certo tra un parco di tecnici uguale a quello estivo.

 

ALLARME INFERMERIA

Il tecnico ha avuto a che fare con diversi infortuni. Pedine fondamentali sono mancate dall’inizio del campionato seppur alternandosi. Sul peso della decisione va messo anche il peso dei giocatori con i quali ha dovuto lavorare arrivando addirittura senza un attaccante di peso contro lo Spezia dove è riuscito a trovare le giuste contromisure e portare a casa i tre punti. Gli infortuni hanno spesso condizionato la possibilità di riproporre la stessa formazione turno dopo turno e dare solidità all’undici che scendeva in campo. A questo va aggiunto le defezioni legate alle convocazioni nazionali di qualche effettivo che hanno tolto continuità nel lavoro del tecnico.

 

IL RUOLINO DI MARCIA

La scorsa stagione è stata vissuta con il cardiopalma ma la gestione Tesser prima dell’esonero aveva portato l’Avellino a vivere sonni tranquilli. Alla decima giornata la squadra del tecnico di Montebelluna aveva in cascina dieci punti, uno in più dell’attuale Avellino. Sei vittorie consecutive cambiarano nettamente il quadro grazie ad una classifica molto corta. L’equilibrio di questa stagione sembra essere ancora maggiore con ben 18 squadre in soli 7 punti. Due vittorie consecutive cambierebbero molto la prospettiva delle cose e darebbero nuova consapevolezza alla squadra. C’è inoltre da valutare che la squadra in casa ha dimostrato di essere più quadrata e potrebbe fare del Partenio-Lombardi il suo fortino, cosa che lo scorso anno è mancata tanto alla rosa di mister Tesser.

 

LE TRE MOTIVAZIONI PER L’ESONERO

IL VOSTRO GIUDIZIO

[tps_title]Esonero[/tps_title] SISTEMA DI GIOCO

Il tecnico, in piena estate, ha cambiato il modulo con il quale avrebbe voluto affrontare il campionato passando da un 3-4-3 a un più contenuto 3-5-2. La sistematica proposizione di tre difensori non ha dato i frutti sperati con i centrocampisti che spesso vanno in affanno sia in fase di costruzione che di ripiegamento. Le punte, fornite con il contagocce, sono riuscite ad esprimersi al meglio solo contro la Pro Vercelli dove gli errori della squadra piemontese hanno facilitato di non poco il compito delle bocche di fuoco biancoverdi. L’ingresso in ogni partita di giocatori freschi per gli interpreti iniziali sembra non dare mai quel qualcosa in più legato ad un cambio di passo che le sostituzioni dovrebbero dare. Si è passati al 4-3-3 per motivi di assenze e seppur in fase difensiva si è vista maggiore solidità manca sempre la costruzione di gioco e un criterio nelle ripartenze che potrebbero essere l’arma in più per questo Avellino.

PRESTAZIONI ALTALENANTI

Il lupo non riesce ad avere una misura costante nelle prestazioni. In casa spinge al massimo e tutti i punti messi in cascina arrivano da prestazioni tutto cuore e grinta espresse tra le mura amiche. L’unico punto esterno è arrivato nella trasferta di Vicenza ma quello che preoccupa è la completa trasformazione che la squadra subisce dopo una prestazione positiva, portando alla luce in meno di sette giorni la fragilità di un sistema e di un gruppo basato solo sulla volontà di riscatto dei singoli. Il tutto si traduce in uno dei punti che più preoccupa in questo inizio di stagione: la mancanza di un’identità di squadra che in serie B fa la differenza e che spesso porta le squadre di bassa classifica ad essere risucchiate in un circolo complesso legato alle prestazioni dei singoli, alla salute dell’avversario di turno o al clima che si crea intorno alla squadra.

CONFUSIONE DI GIUDIZIO E FIDUCIA DELL’AMBIENTE

Le prestazioni negative arrivate quasi sempre in trasferta in cui l’Avellino è sembrato un pugile condannato al KO tecnico e alcune dichiarazioni del tecnico che ha sempre visto il bicchiere mezzo pieno hanno creato poca fiducia dell’ambiente nei suoi confronti. Se dagli uffici di Piazza Libertà non traspare nessun scricchiolia di mancata fiducia nei confronti del tecnico non si può dire lo stesso da parte della piazza. Dal post Verona la misura smebrava già colmae se gli errori nel match casalingo contro il Cittadella, il pareggio esterno contro il Vicenza e la vittoria contro la Pro Vercelli avevano tranquillizato qualcuno, la sconfitta di Perugia ha subito riportato sul banco degli imputati il tecnico calabrese. I tifosi non si riconoscono nella squadra e questo potrebbe pesare e non poco sul futuro del tecnico biancoverde.

IL VOSTRO GIUDIZIO

[tps_title]Il giudizio finale ai tifosi[/tps_title]

Al netto delle motivazioni trovate da noi per il “doppio” futuro di Toscano voi tifosi come la pensate? Esprimete il vostro giudizio nel sondaggio di seguito oppure utilizzate la barra dei commenti per scrivere le vostre ulteriori motivazioni.

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