Clamoroso al Tombolato. L’Avellino va sotto con il gol di Chiaretti, pareggia con Laverone e torna sotto dopo il rosso rimediato da Suagher. Nel finale Litteri sbaglia il rigore e Laverone va a pareggiare. Il punto della rinascita?
Radu 7: è bravo ad opporsi alla conclusione ravvicinata di Kouame, ma non può niente sulla ribattuta di Chiaretti che vale il primo vantaggio del Cittadella. È miracoloso a metà ripresa quando con il supporto del palo sbarra la porta a Litteri. Causa poi il rigore che riporta in vantaggio i veneti. Nel recupero para il tiro dagli undici metri di Litteri e lancia i suoi verso il pareggio.
Suagher 3: l’ex Atalanta parte sul centro-destra per poi spostarsi al centro visto l’avvio choc di Kresic. Balbetta e non trasmette mai la sensazione di solidità ai suoi compagni di reparto. Poi la follia, lo schiaffo rifilato a Schenetti, che gli costa il rosso diretto.
Kresic 4: imbambolato e distratto, si lascia sorprendere e scherzare da Litteri e Kouame senza soluzione di continuità. Dopo 5′ regala la prima palla gol ai padroni di casa e da lì in poi è un continuo soffrire.
Ngawa 5,5: in un reparto difensivo che fa acqua da tutte le parti, il belga è l’unico a restare in piedi. Soffre anche lui le incursioni dei veneti, ma almeno riesce a metterci una pezza in diverse circostanze. Sostituito all’intervallo per un problema fisico. (dal 46′ Marchizza 5: subentra a Ngawa e nel giro di cinque minuti si lascia sfuggire due volte il veloce Kouame. Ha bisogno di essere guidato dai compagni e in questo momento la difesa irpina è troppo fragile per farlo).
[tps_title]CENTROCAMPISTI[/tps_title]Laverone 7: butta alle ortiche la prima palla buona del match, al 36′, quando regala palla a Paleari anziché servire Bidaoui in mezzo. Si riscatta poi con il bel gol che vale il momentaneo pareggio. Nella ripresa non molla di un centimetro e trova il gol del pareggio. Classifica e morale: è una doppietta importantissima.
Molina 5: riproposto nel ruolo di mezzala dopo la buona prova contro il Carpi, soffre il ritmo imposto dai dirimpettai veneti e gioca una partita al di sotto della sufficienza. Il suo habitat naturale è la fascia: è lì che deve tornare.
Di Tacchio 6,5: nella prima frazione di gara soffre anche lui la vivacità del Cittadella. Poi però sale in cattedra e erge una diga in mezzo al campo. Preziosissimo nella ripresa quando c’è da soffrire. Nel finale stende Litteri, ma il centravanti fallisce il rigore.
D’Angelo 6: per larghi tratti del primo tempo è l’unico dei suoi a stare con la testa nella gara. Fa legna in mezzo e si becca anche un giallo al 31′ per fallo su Chiaretti. Non ruba l’occhio, ma almeno lotta.
Falasco 5: da un quinto di centrocampo è lecito aspettarsi di più sia in termini di supporto difensivo che in fase di spinta. Il classe ’93, invece, lascia a desiderare sotto entrambi i punti di vista. Ammonito all’86’.
[tps_title]ATTACCANTI[/tps_title]Bidaoui 5,5: il ruolo di seconda punta non è quello che gli si addice di più, ma il marocchino dimostra ancora una volta di essere l’unico capace di accendersi. Lo fa al 64′, quando semina il panico nell’area avversaria e mette al centro una palla velenosissima. (dal 79′ Castaldo 6: dieci minuti in campo e pochi palloni toccati per il veterano biancoverde. Poi l’assist per il pareggio di Laverone: un assist d’oro).
Ardemagni 4: da trascinatore a corpo estraneo in poco più di due mesi. La parabola del numero 9 biancoverde ha dell’incredibile. Zero voglia, zero partecipazione. Ha ancora voglia di difendere questi colori? (dal 56′ Asencio 6,5: rispetto ad Ardemagni dà segni di vitalità e fa la guerra correndo a tutto campo con la voglia e la generosità di chi vuole trovare maggior spazio. Paleari gli dice di no sul suo ottimo colpo di testa all’85’).
All. Novellino 6: la sua squadra gioca un primo tempo imbarazzante, ma riesce comunque a trovare il gol del pareggio con Laverone. Il gesto folle di Suagher lo condanna ad un secondo tempo di sofferenza. Azzecca i cambi (Castaldo) e la riprende. Che sia un nuovo inizio?