Con la disputa della dodicesima giornata, la Serie B ha mandato in archivio il primo terzo di campionato. All’appello manca ancora la sfida tra Juve Stabia e Bari (recupero fissato per il prossimo 4 dicembre), ma analizzando la classifica si possono cominciare già a tracciare dei bilanci sulla prima parte della stagione.
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Serie B, dentro la classifica: spunti e riflessioni dopo il primo terzo di campionato
Se il campionato finisse oggi ad attraversare il traguardo con le braccia alzate sarebbero Monza e Modena. Il primato in classifica dei brianzoli non può di certo essere considerato una sorpresa. Dopo un inizio complicato, i brianzoli si sono calati perfettamente nella categoria e hanno cominciato a scaricare sul terreno tutta la loro potenza. Una potenza di altra categoria. Bianco ha tra le mani una Ferrari – quella vincente nel WEC, non quella balbuziente e sfortunata protagonista in Formula Uno – e ha tutto per ripetere lo straordinario cammino del Sassuolo versione 2024-2025.
La posizione del Modena è un pochino più sorprendente. In estate la società ha costruito per Sottil una rosa competitiva, ma l’ex tecnico della Sampdoria e i suoi ragazzi sono andati fin qui anche oltre quelle che potevano essere le aspettative iniziali.
Scorrendo la graduatoria, nelle prime dieci posizioni si trovano certezze (Cesena, Venezia) e sorprese (Juve Stabia, Reggiana) ma la nostra attenzione si focalizza quasi naturalmente su Palermo e Avellino. Alzi la mano chi si aspettava tutte le difficoltà a cui è andata incontro in questa prima fase la formazione rosanero. Probabilmente chi ipotizzava un Inzaghi tiranno in stile Benevento era stato troppo ottimista, ma trovare i siciliani con soli 19 punti conquistati sui 36 disponibili e con 3 sconfitte già sul groppone era altrettanto difficile da immaginare. La B non risparmia nessuno ma nessuno in cadetteria come SuperPippo può modificare il copione e rimettere le cose a posto.
Il pesante ko di Cesena ha raffreddato gli entusiasmi in casa Avellino. La sconfitta del “Manuzzi” fa male, leggere la classifica molto meno. La parola d’ordine che deve diventare dominante in tutto l’ambiente biancoverde deve essere una sola: equilibrio. Dentro e fuori dal campo. Mister Biancolino deve trovare il giusto amalgama per sfruttare nel modo migliore il potenziale a propria disposizione. Il pubblico, la cui stragrande maggioranza sta dimostrando notevole maturità, non deve sentirsi un giorno in Serie A e un giorno in Serie C. L’obiettivo primario deve essere il mantenimento della categoria e passa anche per pomeriggi nefasti come quelli vissuti contro Spezia e Cesena. Seminare oggi per poter sognare in grande domani.
Sul fondo della graduatoria, attualmente condannate alla retrocessione sono Spezia, Pescara e Sampdoria. Lente d’ingrandimento sulla compagine doriana. Il cambio in panchina non ha prodotto nell’immediato gli effetti sperati. Sembra di rivedere il triste film della scorsa stagione, quando solo un salvagente insperato evitò ai liguri la discesa verso gli inferi.
