La lunga maratona è finita. In attesa di vedere come andranno a finire playoff e playout, analizziamo la stagione. Ecco il top team del campionato: 4-3-3 affidato ad Ivan Juric, tecnico del Crotone.
[tps_title]Difesa[/tps_title]Cordaz (Crotone): i calabresi hanno segnato e divertito, ma le fondamenta del successo partono dal proprio portiere. Tanti interventi decisivi (molti spettacolari), tanti clean sheet (21) portati a casa. Una seconda giovinezza per un professionista dotato di buoni numeri e tanta serietà.
Zampano (Pescara): corsa e duttilità, destra o sinistra non fa differenza. Preciso in difesa, costante in attacco. Le sue sgroppate hanno mandato in tilt molti avversari. Oltre a sfornare tanti assist si è tolto pure lo sfizio del gol (bello, nel derby contro il Lanciano). Avercene di terzini così.
Dos Santos (Crotone): il capitano è stato l’anima e il cuore dell’impresa calabrese. Il collante ideale tra l’esperienza di alcuni e la sfrontata gioventù di altri. Praticamente imbattibile di testa, ha governato alla grande la difesa. Trovando, nei suoi blitz offensivi, anche i suoi soliti gol (3). Leader indiscusso.
Scognamiglio (Trapani): roccioso in difesa, implacabile in attacco (8 reti realizzate). Molti attaccanti vorrebbero avere il suo senso del gol. Una delle colonne del sorprendente Trapani di Cosmi. Chi lo affronterà nei playoff farebbe bene a preparare una marcatura speciale per il centrale siciliano.
Martella (Crotone): devastante, soprattutto nella prima parte di stagione. Una delle armi tattiche più importanti nello scacchiere di Juric. Ha arato la fascia senza fermarsi mai, ispirando i compagni e facendo per sé (3 reti stagionali). Una freccia avvelenata sul lato sinistro rossoblu’.
[tps_title]Centrocampo[/tps_title]Farago’ (Novara): come un diesel, il suo campionato è stato un crescendo di ottime prestazioni. Intensità, qualità e uno spiccato senso del gol (7 reti realizzate). Un centrocampista moderno pronto a spiccare il volo verso la Serie A. Con il duello Juventus-Napoli che adesso si accende per lui.
Sensi (Cesena): sontuoso nella prima parte di stagione, penalizzato dagli infortuni nella seconda. Ha mostrato personalità e visione di gioco fuori dall’ordinario. Continuerà il suo percorso nel Sassuolo di Di Francesco. L’habitat naturale per la definitiva esplosione di un giovane italiano di valore come lui.
Falletti (Ternana): dopo 2 anni di apprendistato, è esploso a suon di gol (10) e giocate di eccezionale qualità. Imprendibile palla al piede in velocità, slalomeggia tra gli avversari con imbarazzante facilità. Gli occhi della serie A sono calati anche su di lui. Promozione in vista?
[tps_title]Attacco[/tps_title]Ricci (Crotone): sulla scia di Bernardeschi e Florenzi, la Calabria ha ispirato anche lui. Corsa, velocità, dribbling, senso del gol (11 marcature personali). Un talento, tante qualità. Perfetto per il gioco della Roma di Spalletti. Resterà a Crotone o avrà la grande chance in maglia giallorossa.
Lapadula (Pescara): gli aggettivi sono finiti, esauriti tutti durante la stagione. Si comprano tanti nomi esotici, senza accorgersi che i talenti sono sull’uscio di casa. Attaccante completo, capocannoniere con 27 gol, merita la grande chance. Più Napoli che Juventus, ma attenzione al possibile blitz del Leicester di Claudio Ranieri.
Farias (Cagliari): tra mille pressioni e qualche polemica di troppo, il Cagliari ha raggiunto il suo obiettivo. Lui è stato continuo e sempre incisivo (14 gol, 15 assist), esprimendo tutta la sua qualità. Contratto rinnovato fino al 2020. Per blindarlo o cederlo meglio? Comunque vada (la prima opzione è la più probabile) sarà un successo.
All. Juric (Crotone): partito per salvarsi, ha realizzato un vero miracolo sportivo. Regalando un sogno ad un’intera regione. Calcio intenso, pratico e bello da vedere. Alla fine ha perso il primo posto, ma può una goccia inquinare un mare di felicità? Adesso sarebbe bello se il suo percorso proseguisse con i pitagorici, ma il suo destino appare segnato: al Genoa al posto del suo maestro Gasperini.
