Un predestinato per i lupi: ecco chi è realmente Riccardo Marchizza

Un predestinato per i lupi. Riccardo Marchizza, obiettivo di vecchia data della società biancoverde, è finalmente un nuovo difensore dell’Avellino. Un calciatore voluto fortemente sin dalle primissime battute di questo mercato e mai mollato. Neanche quando l’affare sembrava andare in fumo dopo il passaggio del ragazzo dalla Roma al Sassuolo. Alla fine è stata decisiva la volontà di Marchizza, che ha preferito la B e l’Avellino per trovare spazio, titolarità ed esperienza. I buoni uffici del sodalizio biancoverde con il procuratore Minieri, lo stesso di Lezzerini, hanno fatto il resto. Marchizza è ora pronto a mantenere le promesse – tutti infatti lo considerano tra i migliori prospetti dell’intero panorama calcistico europeo – e ad ergersi a leader del pacchetto difensivo di mister Novellino.

CARRIERA

CARATTERISTICHE TECNICHE

ASPETTATIVE

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Classe 1998, Marchizza nasce a Roma e comincia la sua trafila nelle giovanili giallorosse sin dal 2006. Il suo percorso con la maglia della Roma ha dell’incredibile. Marchizza infatti brucia le tappe in ogni categoria, dai Pulcini fino agli Allievi Nazionali, mettendosi in mostra per le sue straordinarie qualità fisiche e tecniche. Il suo sinistro in fase offensiva è una sentenza: Marchizza infatti, oltre a tenere a bada gli attaccanti avversari, si concede il lusso di segnare caterve di gol. I suoi numeri non lasciano indifferente il tecnico Alberto De Rossi, che decide di aggregarlo alla Primavera quando è ancora sedicenne. La prima stagione si chiude con un bottino complessivo di 20 presenze e 3 reti. È soltanto il primo step di una crescita costante e graduale, che lo porta a vestire i panni del protagonista assoluto nella stagione successiva. Nel 2015-16 Marchizza disputa 36 gare condite da 7 gol e dalla conquista dello Scudetto (nonostante il suo errore dal dischetto in finale). Spalletti decide dunque di portarlo con sé in ritiro e l’8 dicembre 2016 gli concede l’esordio in prima squadra in Europa League nei minuti finali della sfida contro l’Astra Giurgiu. Nonostante si alleni più volte con i “grandi” Marchizza trova il tempo di guidare la Primavera da capitano verso la conquista della Coppa Italia e della Supercoppa, andando in gol in tutte e tre le finali (all’andata e al ritorno in Coppa contro l’Entella, nel 4-0 all’Inter in Supercoppa). La sua esperienza con la Primavera giallorossa si conclude dunque con un totale di 99 presenze, 19 gol, 6 cartellini gialli e 1 solo rosso. Prima del passaggio a titolo definitivo al Sassuolo (2,5 milioni più il 50% sulla futura rivendita) Marchizza disputa il Mondiale Under 20 con la nazionale azzurra e segna uno dei rigori decisivi nella finalina per il bronzo. Nel suo palmares il centrale romano vanta anche l’argento europeo con la Nazionale Under 19 (2016).

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Analizzando il numero sopra riportato di cartellini rimediati nelle ultime tre stagioni emerge subito una delle caratteristiche principali di Marchizza. Il classe ’98 è infatti un difensore elegante e preciso (il suo idolo è Barzagli), ma deve ancora migliorare in termini di cattiveria e agonismo. Nei duelli aerei ha ancora ampi margini di crescita. Anche alla luce del suo metro e 85 di altezza. Se ci sono degli aspetti in cui può ancora migliorare, come ad esempio nella fase d’impostazione, ce ne sono tuttavia altri in cui Marchizza può già definirsi un progetto di campione. Fra i suoi principali punti di forza vi è un buon senso dell’anticipo, favorito dall’ottima velocità di base di cui dispone. Nonostante la stazza fisica, infatti, Marchizza è un difensore rapido sia nello stretto che in progressione. Ed è proprio per questa caratteristica che viene utilizzato anche da terzino sinistro. Ruolo nel quale lo ha testato Bucchi nel ritiro estivo del Sassuolo. Eleganza e velocità, ma anche e soprattutto un sinistro che sa far male in fase offensiva. Molti come detto sono i gol realizzati dal giovane difensore. Specie da fermo. Una freccia in più nell’arco di Novellino.

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Marchizza arriva ad Avellino con la consapevolezza di trovare una maglia da titolare e la possibilità di essere leader dell’intero reparto difensivo. Una responsabilità di non poco conto per un ragazzo di 19 anni, ma che tuttavia non lo turba neanche minimamente. Marchizza ha dalla sua una forte personalità e sa che l’esperienza in biancoverde può rappresentare un’ottima chance per crescere e migliorare in vista di un futuro che si prospetta radioso e ad alti livelli. Novellino, come il ds De Vito e la società tutta, crede fermamente nelle sue potenzialità. Dopo Zappacosta, Izzo e Biraschi presto l’Avellino potrebbe regalare all’Under 21 un nuovo gioiello. Un gioiello pronto a brillare col biancoverde addosso.

 

 

 

 

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