Focus Crotone – Pregi e difetti del prossimo avversario dei lupi

Inizio di stagione complicato per la compagine calabrese

Ottava giornata di campionato in arrivo nel girone C di Serie C. L’Avellino, dopo il primo successo stagionale, va alla ricerca di continuità sul campo del Crotone. Andiamo insieme alla scoperta del prossimo avversario dei lupi: ecco a voi il focus sulla formazione calabrese.

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Crotone, la guida tecnica dei rossoblù

Per provare a cancellare un’annata vissuta tra mille vicissitudini, il Crotone ha deciso in estate di puntare forte su Emilio Longo, tecnico reduce da un ottimo biennio alla guida del Picerno e giustiziere proprio degli squali calabresi negli scorsi playoff. Dalle parti dello “Scida” il 4-2-3-1 del nuovo allenatore non è però ancora riuscito a dare – se non in minima parte – le stesse vibrazioni positive offerte in terra lucana e la sua posizione sembra non essere più solida come all’inizio della nuova avventura. La sfida con l’Avellino in tal senso potrebbe anche essere decisiva per le sorti della panchina rossoblù.

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Crotone, il momento della compagine calabrese

La stagione dei pitagorici sta vivendo di alti e bassi fin dal principio. L’entusiasmo per il successo iniziale contro l’Altamura (2-0) è stato subito stanato da 2 ko consecutivi contro Cavese (1-2 esterno) e Trapani (1-2 interno). Il successivo 2-0 rifilato al Messina ha riportato il sorriso ma da lì i calabresi hanno raccolto solamente 1 punto tra Picerno (pesante 5-2 rimediato al “Curcio”), Sorrento (amaro 1-2 subito in rimonta davanti al pubblico amico) e Potenza (3-3 dopo essere stati in vantaggio per 3-1 con rischio di beffa finale). L’ultima uscita ha messo ancor più in chiaro le criticità della formazione di Longo, con l’allenatore che ha sottolineato i vistosi cali della sua squadra dopo l’ora di gioco. Cali evidenti che hanno sottratto punti preziosi alla classifica dei rossoblù.

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Crotone, dottor Jekyll e mister Hyde

I supporter calabresi non possono dirsi soddisfatti, ma gli spettatori neutrali non si saranno sicuramente annoiati guardando le gare di Vitale (rimasto in Calabria dopo essere stato accostato con insistenza all’Avellino in estate) e compagni. Nelle sette partite dei rossoblù si sono viste ben 26 reti, con una media di quasi 4 a partita (3,71 per l’esattezza). Il problema è la mancanza di equilibrio fatta registrare. I pitagorici possono infatti vantare su un’ottima fase offensiva (con 12 gol all’attivo gli uomini di Longo sono il quarto attacco del raggruppamento alle spalle di Benevento, Picerno e Trapani) che però fa a pugni con una fase difensiva assolutamente da rivedere (14 gol al passivo come Foggia e Potenza, solo la Juventus Next Gen fa peggio con 15).


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