Avellino, si ricomincia dove tutto era finito

Un’analisi a cura di Antonio Fusco

Con il mio quarto intervento su SportAvellino proverò a consegnarvi alcune considerazioni sulla gara giocata dai biancoverdi lo scorso sabato contro la Lazio, in occasione del terzo Memorial Sandro Criscitiello.

Da Frosinone a Frosinone: uno strano gioco del destino

Per uno strano gioco del destino, che si è avvalso anche della concomitante indisponibilità del Partenio-Lombardi, palcoscenico della gara del nostro “nuovo inizio” in Serie B è stato lo stadio Stirpe di Frosinone: dove sette anni fa, all’indomani della gara amichevole pareggiata contro la Roma con un gol di Paghera, l’Avellino di Taccone, era costretto a dire addio al calcio professionistico. In una serata all’insegna dello sport, delle emozioni e del ricordo, si è osservato un Avellino all’altezza, che ha ridotto sensibilmente la differenza di categoria. Basti pensare che la Lazio ha avuto ragione dei lupi solo al novantaduesimo e per un calcio di rigore, sia pur ineccepibile. Una prestazione che, al di là del risultato, resta positiva.

Avellino-Lazio, le indicazioni del campo

Una gara che avremmo potuto vincere o quantomeno portare ai rigori: desiderio o auspicio che dopo una partita del genere appariva più che legittimo, per un match giocato fino in fondo, in cui abbiamo creato le occasioni perfino per chiudere la pratica nei minuti finali. Se nelle partite del precampionato contano più le indicazioni tecnico-tattiche che il risultato, Biancolino potrà essere sufficientemente soddisfatto. La squadra ha mostrato personalità e carattere; di saper dettare i tempi di gioco e gestire la manovra; di avere idee e un gioco che, com’è ovvio, va limato, registrato, e costantemente perfezionato. A merito di mister Biancolino c’è anche il fatto di aver trovato, nella gara di sabato sera, un confortante equilibrio attraverso un giusto mix tra calciatori giovani e veterani. Insomma, è un buon inizio, in attesa che il lavoro del direttore sportivo Aiello faccia il resto.

Spettacolo dentro e fuori dal campo: in ricordo di Sandro Criscitiello

Lo spettacolo è in campo ma è anche sugli spalti con il mondo ultras che si incontra nel ricordo dei tifosi scomparsi: oltre al bello e sentito omaggio nel ricordo di Sandro Criscitiello, infatti, ad un certo punto dal settore riservato ai tifosi avellinesi è partito un coro per Gabriele Sandri, tifoso laziale morto tragicamente. Tra le curiosità legate ad Avellino Lazio, poi, ce n’è una che sicuramente non sarà sfuggita: Maurizio Sarri, attuale tecnico dei biancocelesti, fu allenatore dell’Avellino per circa un mese, dimettendosi poco prima dell’inizio del campionato. Era il 2007.

In una serata all’insegna della spensieratezza, dell’amicizia e dello sport non posso fare a meno di consegnarvi un personale ricordo di Sandro Criscitiello: Sandro mi era molto affezionato, porto sempre con me il ricordo delle tante domeniche spensierate in cui eravamo uno al fianco dell’altro, in tribuna Montevergine, a tifare per il nostro amato lupo.

Avellino, la situazione stadio: giusta attenzione anche al vano ascensore

Riguardo allo stadio, se per un verso la stringente attualità ci racconta di una richiesta (accolta) alla Lega di Serie B da parte dell’Avellino di disputare in trasferta le prime due gare del campionato cadetto, per indisponibilità dello stadio Partenio- Lombardi, per l’altro, ci dice come proprio i lavori all’impianto sportivo di Via Zoccolari procedano spediti. Con la Regione Campania che, tra l’altro ha garantito piena disponibilità a un’integrazione del finanziamento necessario agli importanti interventi previsti.

Ora, anche alla luce di quanto appena affermato e descritto, voglio augurarmi che, proprio nell’ottica di un oculato adeguamento dell’impianto sia dedicata la giusta attenzione anche al vano ascensore che conduce alla sala stampa e che essendo un giornalista disabile sono solito utilizzare in occasione delle gare interne dell’Avellino. In fondo, un ascensore efficiente potrà giovare all’immagine dell’intera città, tenuto conto che, oltre a me, dell’ascensore fruiscono anche altri colleghi in difficoltà: questo in previsione di un futuro già presente che vedrà il nostro impegno sportivo confrontarsi con realtà dell’Italia intera. Fiducioso e speranzoso, auguro buon lavoro.

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