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Avellino arrivato al Coni. L’avv. Chiacchio: “Abbiamo le nostre carte da giocare. E’ una delle prove più ardite che affronto”

Mancano pochi minuti alle 10.00, orario di inizio del processo al Coni all‘Avellino Calcio, il processo che deciderà le sorti del lupo in Serie B. Da un’auto arrivano i dirigenti dell’Avellino, con il presidente Taccone e Enzo De Vito tesissimi che entrano nel tribunale del Coni senza conferire parole. A parlare invece è l’avvocato Edoardo Chiacchio che si ferma con i giornalisti presenti poco prima di entrare in aula.

Queste le sue parole: “Siamo coscienti che quella di oggi sarà una prova ardua. Siamo concentrati per dare il meglio. Ci sono molti ostacoli, molte insidie ma siamo pronti. Parleremo poco, ma parleremo bene. Assi della manica? Ci proverò. Ci auguriamo di ottenere il risultato. Abbiamo le nostre carte da giocare, poi il tribunale deciderà. Sappiamo che non dobbiamo fare errori per vincere questa battaglia. Qualcosa chiariremo con maggior vigore. I punti sono tanti, e in alcuni di questi non potremo avere contestazioni di sorta. Disparità di trattamento è uno dei punti ma non quello cruciale. Taccone sa dell’importanza dell’udienza, è molto concentrato e teso, speriamo di uscirne vincitori. Questa è una delle prove più ardite che affronto, ma non sono nervoso e sono pronto ad affrontarla. Castaldo e D’Angelo a Roma? Sono contento perchè potranno capire che le partite importanti non si giocano solo in campo sul rettangolo verde”. 

 

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