Dalla tenuta difensiva alla mentalità operaia: le 5 chiavi per il dicembre dell’Avellino

I lupi si apprestano a vivere un mese molto importante per il proprio futuro

Il blitz di Bolzano ha riportato l’Avellino a quota 19 punti dopo 14 giornate di campionato. Con 24 gare ancora all’orizzonte, considerata la soglia dei 43 punti, che negli ultimi 5 anni è sempre valsa la salvezza, i biancoverdi dovranno viaggiare almeno attorno a 1 punto a partita da qui alla fine. In termini immediati, nelle prossime 4 sfide di dicembre (Venezia e Palermo al “Partenio-Lombardi”, Catanzaro e Bari in trasferta) sarà ad ogni modo fondamentale provare a raccogliere un buon bottino, per restare in linea con questa proiezione e provare magari a fare anche qualcosa in più. Per vivere un dicembre positivo, serviranno determinate caratteristiche: scopriamo insieme quali potrebbero essere le 5 chiavi decisive.

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1. Tenuta difensiva come fondamento

Il clean sheet di Bolzano ha segnato un’inversione di tendenza. Dopo settimane di fragilità, l’Avellino deve ripartire dalla compattezza del reparto arretrato. Limitare le disattenzioni e mantenere concentrazione sarà decisivo contro avversari di qualità come Venezia e Palermo, che hanno attacchi capaci di punire al minimo errore.

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2. Crescita di Tutino

Il numero 7 ha mostrato segnali concreti di rinascita: dribbling, passaggi chiave e presenza costante sulla trequarti. La sua qualità può diventare il vero valore aggiunto per dare continuità alla fase offensiva. Se Tutino troverà ritmo e fiducia, l’Avellino avrà finalmente un riferimento stabile in avanti.

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3. Gestione dei finali di gara

Troppi gol sono stati subiti tra il 75’ e il 90’. A Bolzano la squadra ha resistito, ma la tenuta mentale nei minuti conclusivi resta una chiave decisiva. Servirà maggiore lucidità per difendere gli eventuali vantaggi e non disperdere quanto costruito nelle prime parti di gara, soprattutto in partite potenzialmente equilibrate come quelle con Catanzaro e Bari.

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4. Centralità della trequarti

Con Palumbo titolare, l’Avellino ha trovato un asse creativo capace di dare ordine e qualità. La sua presenza tra le linee può diventare il cuore della manovra, soprattutto se supportata dai movimenti di Tutino e dalle incursioni degli esterni. La trequarti deve trasformarsi nel motore offensivo, in grado di collegare centrocampo e attacco con continuità.

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5. Mentalità operaia

Il successo di Bolzano ha spezzato un digiuno esterno che durava da settembre, in virtù di una prova di cuore e sostanza. Per fare il salto di qualità, l’Avellino deve adottare nei prossimi turni lo stesso spirito operaio mostrato al “Druso”. La fiducia ritrovata può diventare un’arma per affrontare con umiltà e coraggio queste gare e mantenere così innanzitutto la media necessaria per la salvezza.

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