Avellino, tra spirito di sacrificio e limiti offensivi: cosa va e cosa non va dopo 15 giornate

Analizziamo il rendimento dei lupi

Dopo 15 giornate di campionato, l’Avellino ha raccolto 20 punti e si colloca in una posizione di classifica che riflette un percorso positivo, pur con margini di miglioramento. La squadra di Biancolino ha messo in mostra uno spirito di sacrificio di alto livello, ma i numeri (fonte dati: FbRef) evidenziano anche lacune nella costruzione e nella presenza offensiva.

Scorri tra le pagine per continuare a leggere l’articolo

Avellino, cosa funziona

La concretezza sotto porta

Il dato più incoraggiante arriva dal rapporto gol/tiri: 0.11, il terzo miglior rendimento della Serie B. Significa che l’Avellino, pur non producendo un volume elevato di occasioni, riesce a trasformare con buona efficacia le conclusioni. Una squadra cinica, che sa capitalizzare le opportunità quando si presentano.

La muraglia difensiva

Con 194 blocchi tra tiri e passaggi, i biancoverdi guidano la classifica di categoria. È il segnale di una squadra che difende con compattezza e spirito di sacrificio, capace di frapporsi tra avversario e porta con continuità. Lo spirito battagliero è il vero marchio di fabbrica dei lupi.

Primeggiare nei rinvii

Altro dato da primato: 482 rinvii, il miglior rendimento della Serie B. L’Avellino sa liberarsi con decisione nelle situazioni di pressione, dimostrando solidità e capacità di resistere negli ultimi metri. È un aspetto che certifica la tenuta del reparto arretrato e la sua predisposizione alla battaglia.

Scorri tra le pagine per continuare a leggere l’articolo

Avellino, cosa non funziona

Le difficoltà nella costruzione

Se lo spirito è un punto di forza, la fase “creativa” resta per ora un tallone d’Achille. Con 114 passaggi chiave, l’Avellino ha il quarto peggior rendimento della categoria. La squadra fatica a creare occasioni pulite e a innescare con continuità gli attaccanti.

Scarsa produzione offensiva

Il dato sulle 18.53 shot-creating actions a partita (SCA) conferma la difficoltà: anche qui i biancoverdi sono quarti peggiori della Serie B. La manovra offensiva appare spesso prevedibile e poco incisiva, con un volume di gioco che non basta per mettere in costante apprensione le difese avversarie.

Presenza ridotta in area

Il limite più evidente è nei 201 tocchi in area di rigore, peggior rendimento dell’intera Serie B. L’Avellino arriva poco e male negli ultimi sedici metri, segnale di una squadra che costruisce con fatica e che si affida più alla concretezza episodica che a una pressione costante.

Scorri tra le pagine per continuare a leggere l’articolo

Tra certezze e margini di crescita

Il bilancio dopo 15 giornate è dunque chiaro: l’Avellino ha costruito la sua classifica su sacrificio e cinismo, ma per ambire a qualcosa di più servirà crescere nella produzione offensiva. Biancolino ha dato un’identità solida ai lupi, ora il passo successivo sarà rendere la squadra più pericolosa e presente negli ultimi metri. Solo così il buon campionato potrà trasformarsi in una stagione di consolidamento più profonda.

Exit mobile version