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Avellino Calcio, De Cesare: “Bisseremo nel calcio quanto di buono fatto nel basket. Ci sarà un innesto in società”

In attesa di vivere il suo primo week end sereno e libero da quando è sceso in campo per il Calcio Avellino, il patron della società biancoverde, Gianandrea De Cesare,  ha da puntellare ancora diverse situazioni per il nuovo Avellino. Ancora tante sono le questioni da chiarire, come quella dello stadio Partenio, per la quale ci sarà un contatto con il comune di Avellino e Walter Taccone, poi la questione logo, dove si discuterà più in là con chi possiede i diritti.

Un De Cesare che ha parlato ai microfoni de Il Mattino, rivelando alcune situazioni importanti tra cui l’intenzione di inserire una nuova figura all’interno della società, che sia più presente: “Nel calcio bisseremo quello che abbiamo fatto nel basket, o almeno è quella la nostra intenzione. Come già detto, c’è bisogno di tempo e pazienza. Preannuncio che dovremo correggere anche l’assetto complessivo. Occorre una figura di riferimento più presente in ambito calcistico. Avremo occasione di parlarne; ci sarà una piccola integrazione nell’assetto organizzativo ma, preciso, il ritocco non riguarda assolutamente l’assetto legato alla proprietà”. 

Il patron poi parla della questione stadio Partenio: “Un capitolo che auspico e prevedo finalmente risolto nel segno del buon senso e nell’interesse di tutti, penso ai tifosi, a chi ne detiene contrattualmente l’utilizzo e naturalmente all’amministrazione comunale che ne gestisce le sorti in merito ad un regolamento sottoscritto e che per innegabili ed irrinunciabili criteri di legge, ne prevede alla fine l’uso e l’utilizzo. C’è da attende un incontro e capire come andranno le cose ma spero di poter chiudere la questione in breve tempo”. 

Infine alcune parole sul ripescaggio in C e il lavoro di Musa e Alberani: “Dovremo cimentarci nel campionato dilettanti, ma qualora ci dovessero essere spiragli e quindi poter disputare un campionato di C, un upgrade è sempre possibile. Non nascondo, seppur Alberani e Musa lavorino da D, di farci trovare pronti nel caso dovesse aprirsi un’altra porta. Mi sento emozionato per un esordio in un campo che non è il mio ma al quale mi adatterò. Musa è giovane, sta lavorando bene e ha dimostrato personalità. Alberani non lo conosciamo oggi”. 

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