Alla terza sosta stagionale, il campionato dell’Avellino racconta una storia fatta di contrasti: buone potenzialità offensive, fragilità difensive e un rendimento che, di conseguenza, non ha ancora trovato la giusta continuità. Le statistiche (dati: FbRef) aiutano a leggere meglio il percorso della squadra di Biancolino e permettono di individuare tre chiavi fondamentali per ritrovare efficacia e risultati.
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Produzione offensiva: qualità sì, quantità no
Con 14.4 xG l’Avellino si colloca al nono posto in Serie B, segno che la squadra riesce a costruire occasioni di valore in linea con le proprie potenzialità. Tuttavia, i 40 tiri in porta effettuati rappresentano solo il 14° rendimento offensivo del torneo: la quantità della produzione offensiva è dunque inferiore rispetto al potenziale. La nota positiva è il dato sulla conversione: 0.35 gol per tiro in porta, quarto miglior rendimento della categoria. In altre parole, quando l’Avellino riesce a calciare nello specchio, è spesso efficace. La chiave è aumentare la frequenza delle conclusioni, senza perdere la qualità.
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Fase difensiva: troppi tiri puliti concessi
Sul fronte opposto, i numeri raccontano una fragilità evidente. Con 16 xG concessi l’Avellino ha il settimo peggior rendimento della categoria e i 53 tiri in porta subiti lo collocano tra le difese più esposte (quinto peggior dato). Ancora più significativo è il coefficiente di conversione degli avversari: 0.36 gol per tiro in porta, terzo peggior rendimento della Serie B. Significa che gli avversari non solo tirano spesso, ma lo fanno anche in condizioni favorevoli, trasformando con facilità. Qui si gioca una parte decisiva della stagione: ridurre la qualità dei tiri concessi è la priorità assoluta.
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Costruzione del gioco: creatività da ritrovare
Il dato sulle Shot-Creating Actions (SCA), cioè sulle azioni da tiro create, è eloquente: 246, solo 14° rendimento in campionato. L’Avellino fatica a generare azioni che portino al tiro, e questo limita la produzione offensiva. Al contrario, gli avversari hanno creato 338 SCA, terzo peggior dato difensivo del campionato. La squadra subisce troppo la creatività altrui e non riesce a proporre con continuità la propria. Ritrovare fluidità nella manovra e maggiore incisività negli ultimi trenta metri è la terza chiave per invertire la rotta.
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Conclusione
Il campionato dell’Avellino si può quindi leggere sulla base di queste tre chiavi. Più volume offensivo, meno tiri concessi, maggiore creatività nella costruzione. I dati mostrano una squadra che sa essere efficace quando arriva al tiro, ma che concede troppo e costruisce troppo poco. Per Biancolino, la sfida è trasformare queste tre aree in punti di forza. Solo così i lupi potranno tornare a ululare, ritrovando continuità e risultati.
