Serata di entusiasmo e parole cariche di significato quella di mercoledì 13 agosto allo Sturno Sport Festival, dove Gennaro Tutino e Matteo Marchisano, volti nuovi dell’Avellino, hanno incontrato tifosi e appassionati, condividendo pensieri, emozioni e obiettivi per la stagione alle porte.
Marchisano: “Una grande chance per la mia carriera”
Il giovane difensore ha espresso tutta la sua determinazione e voglia di emergere:
“È una grande chance per me, perché non ho mai giocato in questa categoria. Ho sempre fatto Primavera e Serie C. Questa è una piazza calda e rappresenta una bella opportunità per mettermi in mostra e per la mia carriera.”
Marchisano ha poi sottolineato la sua duttilità tattica:
“Il mio ruolo? Posso giocare sia a destra sia a sinistra, come quarto o come quinto, per me è indifferente. Il mister potrebbe mettermi anche in porta, l’importante è dare il mio contributo alla squadra e vincere.”
Sul clima nello spogliatoio e l’integrazione dei più giovani:
“Ci siamo integrati benissimo. Il gruppo è compatto e ha una mentalità vincente. Questa è la cosa più importante, perché la mentalità è già un grande passo.”
E sul suo percorso di crescita:
“Sì. Ho praticamente giocato tutta la seconda parte di campionato, da gennaio ho fatto uno step in avanti e ora mi gioco una grande opportunità, in cui spero di dare un contributo importante.”
Infine, un pensiero ai compagni più esperti:
“Tutta la squadra è sempre disponibile a dare consigli. Bisogna imparare da tutti.”
Tutino: “Torno da uomo, con umiltà e ambizione”
Il ritorno di Tutino ad Avellino è stato accolto con calore, e l’attaccante ha subito chiarito il suo stato d’animo:
“Innanzitutto, grazie per il bentornato. Oggi è facile dire le solite frasi come ‘sono felice di essere qui’, ma per me è davvero così. Sono veramente contento di essere ritornato dopo tanti anni. Torno da giocatore molto più maturo, non più da ragazzino quale ero allora. Ringrazio il presidente D’Agostino e il direttore Aiello per avermi dato questa chance.”
Consapevole del valore del gruppo, Tutino ha mostrato rispetto e voglia di contribuire:
“Sinceramente arrivo in un gruppo che ha vinto un campionato e che torna in Serie B, la categoria che appartiene a questa squadra. Entro in punta di piedi, con umiltà, in mezzo a ragazzi che lo scorso anno hanno fatto qualcosa di importantissimo. Sicuramente porto la mia esperienza in questa categoria, che non fa mai male, soprattutto in una Serie B molto difficile. Voglio mettermi a disposizione dei ragazzi, dell’allenatore e di un gruppo che è davvero unito.”
Sul piano fisico, l’attaccante ha ammesso di dover ancora lavorare:
“Fisicamente ho bisogno di lavorare, sono un po’ indietro rispetto agli altri, ma mi sto mettendo a regime. Lo staff tecnico e i preparatori, insieme ai dottori, hanno preparato un programma per farmi raggiungere la miglior condizione fisica. Lavoro giorno dopo giorno con serenità e questo mi aiuta a migliorare.”
Un pensiero anche per Biancolino:
“È stato un grandissimo attaccante. In allenamento mi corregge sui movimenti, ma tutti noi del reparto dobbiamo seguirlo. Sicuramente ci può dare consigli preziosi.”
E sull’amicizia con Palmiero e Insigne:
“È vero che mi hanno chiamato. Con Luca Palmiero mi sentivo spesso anche negli anni passati dato che abbiamo fatto tutto il settore giovanile insieme, anche con Insigne. Con Luca c’è un’amicizia che va oltre il calcio e sono contento di ritrovare entrambi.”
Obiettivi e spirito di squadra
Sul campionato che attende l’Avellino, Tutino è stato chiaro:
“Sapete meglio di me che la Serie B è il campionato più difficile d’Italia. Non ci sono mai risultati scontati, a differenza della Serie A o della Serie C. In B tutte le squadre sono organizzate, ormai si può giocare ovunque su campi in buone condizioni, c’è il VAR, ci sono differenze importanti rispetto alla Lega Pro e sicuramente la qualità tecnica e fisica si alza. Non lo dico per fare complimenti ai miei compagni, ma la squadra è compatta e unita. Ci sono tutte le prospettive per fare bene e, con i nuovi giocatori che sono arrivati, dovremo portare il nostro bagaglio di esperienza per toglierci soddisfazioni.”
Sulla concorrenza in attacco:
“Sono arrivato in uno spogliatoio sereno e unito. I ragazzi mi hanno accolto benissimo, soprattutto i compagni di reparto. Ci sono delle gerarchie: chi ha vinto un campionato e chi arriva deve mettersi a disposizione. La concorrenza sana fa sempre bene, soprattutto in un campionato lungo e impegnativo come la Serie B, dove bisogna farsi trovare tutti pronti. Penso che il nostro allenatore sia contento dell’abbondanza che abbiamo davanti.”
E infine, l’obiettivo personale:
“La doppia cifra, non ho paura di dirlo. Poi magari farò nove gol, ma se porteranno 27 punti alla squadra andrà bene lo stesso. L’obiettivo è aiutare a conquistare vittorie.”
Curiosità finale sulla scelta del numero:
“Non c’è nulla dietro: era il numero libero. Ero indeciso tra il 96, mio anno di nascita, e il 7, e alla fine ho scelto quest’ultimo.”
E sulla sfida ai rigori con Insigne:
“L’ho vinta. Ci siamo giocati un aperitivo (ride, ndr).”