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Avellino e il dilemma infortuni. Pagliuca: “Eventi normali in questa fase, inutile fasciarsi la testa”

Lo scorso anno sull’Avellino e sulla gestione Tesser pendeva come una mannaia pronta a far saltare teste il giudizio sulla tenuta atletica dei calciatori e sui tanti infortuni succedutisi durante la stagione. Il ritiro di Sturno sotto questo aspetto ha riportato tutti su quello che fu definito il “luogo del delitto”, la colpa principale della stagione difficile dei lupi. L’ultimo in ordine temporale è il problema accorso a Daniele Verde che in uno scontro di gioco ha dovuto lasciare il campo precauzionalmente, ma già  Paghera, D’Angelo e Sbaffo per affaticamento e Jidayi e Biraschi per traumi di gioco sono ai box o hanno dovuto affollarli. Una situazione normale o c’è qualcosa che non va? La risposta a questa domanda arriva direttamente da chi la scorsa stagione faceva parte dello staff biancoverde ed è stimato professionista nel campo: Paolo Pagliuca. “Non c’è nessun problema, ne motivazioni valide che portino a fasciarsi la testa – ha dichiarato il mister contattato telefonicamente dalla nostra redazione – In questa fase ci sono carichi di lavoro che possono creare problemi muscolari, è tutto messo in preventivo da chi svolge questo lavoro. Anche gli infortuni traumatici possono derivare da questo in una fase di carico che rallenta i movimenti e la potenza muscolare, influenzando la reattività di ogni giocatore. E’ normale. Quello che non è normale sono le critiche da chi si definisce addetto ai lavori e crede di poter sparare a zero su chi svolge con scrupolo il proprio lavoro come accaduto lo scorso anno nei nostri confronti. Zavorre inutili da parte di chi pontifica sull’operato altrui senza conoscere le cose“.

Mister Pagliuca specifica che: “All’inizio l’atleta ha meno prontezza nei riflessi, mancanza di propriocettività, poca tonicità delle fasce muscolari. Uno stato di cose normale per un atleta che arriva da una fase di riposo. Nuovi movimenti e carichi di lavoro possono portare a questi infortuni. Sono cinque anni che l’Avellino lavora con tecnologia come il Gps per il riferimento del metabolismo energetico, facciamo analisi su analisi per gli enzimi cardiaci e lo stress muscolare, poi quando arrivano gli infortuni è semplicistico sparare a zero. Ci sono diverse concause che bisogna valutare con obiettività nel corso di una stagione“.

Al di la del ritiro di Sturno si spera che l’Avellino possa svolgere le sedute di allenamento all’interno dello stadio Partenio che in questi giorni sta subendo un vero e proprio restyling al manto erboso. Il terreno di gioco del Sibilia di Torrette di Mercogliano dove l’Avellino è stato costretto lo scorso anno a svolgere tutte le sedute di allentamento è sicuramente uno dei primi fattori da valutare sotto questo aspetto.

 

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