La stagione 2024-2025 del girone C di Serie C si sta rivelando entusiasmante, con Cerignola (57 punti) e Avellino (52 punti) che si stanno rendendo protagoniste di un avvincente duello per la promozione in Serie B. Entrambe le formazioni stanno mantenendo un rendimento decisamente elevato per gli standard della categoria: il loro straordinario percorso è alimentato da una serie di fattori chiave che rendono questa sfida ancora più incerta e affascinante. Scopriamo insieme di quali si tratta.
Continuità
La continuità è stata uno dei tratti distintivi del rendimento di Cerignola e Avellino, dal momento che le due squadre sono tra quelle che hanno accumulato più punti nelle ultime 10 partite nell’intero panorama calcistico italiano. Analizzando questo periodo, i pugliesi sono in assoluto la miglior formazione del momento, con 26 punti conquistati sui 30 a disposizione, mentre i lupi sono la quarta migliore italiana in virtù dei 23 punti messi a referto da Patierno e compagni. In generale, questa costanza di rendimento ha permesso sia ai gialloblù che ai biancoverdi di consolidare la propria posizione in classifica, staccandosi così rispetto ad una concorrenza rivelatasi meno efficace sul lungo periodo.
L’impatto del mercato di gennaio
Il mercato invernale ha avuto un impatto significativo sulla stagione di entrambe le squadre, come attestano i tabellini di alcune delle ultime gare disputate. Il Cerignola ha messo a segno acquisti strategici, da Achik a Volpe, che hanno aumentato la competitività della squadra e si sono rivelati sin da subito decisivi ai fini della classifica. Oltre ad aver ingaggiato Lescano, capocannoniere del torneo e subito mattatore all’esordio in biancoverde, anche l’Avellino ha pescato dalla sessione invernale diversi rinforzi di spessore, che hanno consolidato la forza dell’organico a disposizione di Biancolino e gli hanno permesso di tracciare un solco rispetto alle rivali ora più attardate.
Rendimento esterno
Un altro elemento chiave del duello tra Cerignola e Avellino è stato sin qui il loro rendimento esterno, letteralmente il primo e il terzo dell’intero raggruppamento. Il Cerignola ha messo insieme 31 punti fuori casa, con 9 vittorie e 4 pareggi (2 le sconfitte) su 15 partite a disposizione. L’Avellino ne ha invece collezionati 25, frutto di 6 vittorie, 7 pareggi e 2 ko. Questa capacità di performare in maniera notevole lontano dalle mura amiche è stato uno dei segreti delle due formazioni e, al momento, la leggera supremazia dei pugliesi si spiega proprio con la maggiore propensione a fare risultato nelle gare esterne rispetto ai pur ottimi lupi.
Solidità difensiva
In generale, anche la solidità difensiva è stata sino a questo momento una delle armi principali delle due formazioni. Il Cerignola ha concesso pochi gol nell’arco della stagione (25), con 11 gare complessive chiuse addirittura senza subire reti. Un dato simile a quello dell’Avellino (23 gol subiti), che ha migliorato notevolmente la propria tenuta difensiva nel corso dei mesi, totalizzando 10 clean sheet.
Contributo della panchina
Pure il contributo della panchina ha giocato un ruolo cruciale in questa stagione. Entrambe le squadre hanno potuto contare su sostituti che hanno fatto la differenza in molte partite, cambiandone radicalmente le sorti. L’Avellino ha pescato a gara in corso 20 contributi al gol, mentre il Cerignola ne ha trovati 12. Il rendimento degli uomini di Raffaele è però notevolmente salito di livello dopo il mercato di gennaio, con Achik e Volpe che si sono rivelati spesso decisivi per rovesciare l’inerzia delle gare. Sarà anche questo un fattore nel fantastico duello che opporrà le due squadre fino al termine della stagione?