Al “Manuzzi” l’Avellino incassa una sconfitta pesante, sia nel punteggio che nel morale. Il 3-0 subito dal Cesena evidenzia alcuni limiti strutturali e conferma certe tendenze negative che si stanno consolidando. Ecco cinque spunti chiave per leggere il momento dei lupi.
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Incubo difensivo
Con i tre gol incassati a Cesena, l’Avellino sale a quota 22 reti subite in campionato. Peggio ha fatto solo il Pescara. Un dato allarmante, che conferma le difficoltà nel proteggere la propria porta, soprattutto contro squadre con ritmo e qualità offensiva.
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Tabù Cesena
Il Cesena si conferma avversario indigesto. Per l’Avellino è il sesto confronto diretto consecutivo senza vittorie contro i romagnoli. Un tabù che si allunga e che pesa, soprattutto in una gara che poteva rappresentare uno snodo importante.
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Attacco a secco
Per la quinta volta in stagione, l’Avellino chiude una partita di campionato senza segnare. Un dato che stride con le potenzialità offensive della rosa e che evidenzia un problema di continuità nella produzione offensiva. Servono soluzioni, e servono in fretta.
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Approccio da rivedere
In 6 delle ultime 7 gare, i lupi sono stati i primi a subire gol. Un trend che racconta di un approccio troppo timido o disattento, che costringe la squadra a rincorrere. In un campionato equilibrato, partire sempre in svantaggio è un handicap pesante.
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Equilibrio apparente
Dopo 12 giornate, l’Avellino ha raccolto 4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte. Un bilancio che sembra in equilibrio, ma che nasconde una certa discontinuità. La squadra alterna buone prestazioni a passaggi a vuoto, e fatica a trovare una vera identità.
