CALCIOSERIE BUS AVELLINO

Due rimonte e due ko: Avellino, quella grinta nel finale se fosse stata messa in campo…

Il giorno dopo, al risveglio, la situzione non è cambiata. Un mal di testa squarcia la testa dei tifosi avellinesi che, dopo ieri, difficilmente si lasceranno conquistare nuovamente dalla compagine biancoverde.

Il risultato, oltre a mettere in mostra orrori tattici degni di un B-movie splatter, evidenzia degli enormi problemi di pressione e scelta tattica nelle gare che contano.

Indubbiamente molti errori non sono passati indifferenti sotto gli occhi vigili dei tifosi, come Castaldo che abbassa la testa sul primo goal ed un centrocampo immobile sulla seconda realizzazione, che ricorda stranamente la rete subita contro il Catanzaro nella sconfitta per 1-0 del 2012, ma riconduciamo il tutto ad un problema evidente di concentrazione e nella mal gestione della pressione.

Sul 2-0 qualsiasi squadra avrebbe mostrato orgoglio e grinta per mantenere il risultato, cercando i limitare i danni, invece ieri al Partenio l’Avellino di Novellino si spegne, entra in un deficit intellettivo che rende impossibile qualsiasi forma di comunicazione fra i reparti dell’Avellino.

Ionut Radu è stato l’unico giocatore a lottare fino al 90, mentre i suo compagni, anche quelli più freschi, ammiravano le scorrazzate di Minala &Co nella meta campo biancoverde, lasciando sfilare il pallone da una parte all’altra del rettangolo di gioco.

Questa sconfitta si aggiunge alle numerose disfatte nelle gare che contano del 2017: Due i derby persi col Salerno, in maniera indecorosa aggiungerei, una brutta ed orrenda sconfitta a Bari e quella trasferta di Benevento che ci ha visto in balia degli avversari. Tutte partite controverse, tutte partite dove il coraggio, la grinta, la rabbia, sembravano spingere in direzione opposta, verso il baratro. Novellino ha evidenziato enormi errori durante le gare in corso, sbagliando i match che contano e perdendo punti preziosi.

I segnali col Bari sono evidenti, una squadra che si porta in vantaggio per 1-0 e dopo pochi minuti lascia metri preziosi al tiratore scelto dei pugliesi, che puntualmente non si lascia sfuggire l’occasione e punisce la difesa irpina. Invece di attaccare gli avversari negli spazi e di aggredirli con un gioco maschio ci si intenerisce, tutto ciò evidenzia i problemi nella gestione della pressione da parte della squadra, forse troppo molla nel terreno da gioco o forse troppo altezzosa, la troppa sicurezza di esser “forti” porta a cadute rovinose ed incredibili.

La difesa di Paghera in conferenza stampa è quel che ogni mister di un certo spessore farebbe, ma io mi chiedo ancora il perché di un cambio simile. Perché inserire un giocatore che è stato tenuto fuori dal progetti estivi biancoverde? Perchè puntare in una gara che conta su un tesserato che era dato per partente e richiesto solo in Lega Pro?! È evidente che il rapporto con la piazza irpina si è rotto tempo fa e Paghera non è mai riuscito a riprendersi il cuore dei tifosi, ma ancora più strano sbilanciare una squadra proiettata alla vittoria con l’innesto di un giocatore cosi fuori dai gangli che ha creato voragini nel campo.

Non vuol essere un accanimento verso un giocatore sia ben chiaro, ma è evidente che il cambio ha causato l’effetto opposto.

I problemi di pressione adesso vanno ben gestiti, perche adesso il campionato entra nel vivo, perché solo adesso i neo arrivati sentiranno realmente la pressione del pubblico irpino che non digerirà mai una sconfitta con la Salernitana arrivata in questo modo. Adesso questa squadra è marchiata di alto tradimento, questa squadra verrà ricordata per il successo negativo con la Salernitana, Ardemagni e co adesso sono gli 11 “conigli” che si sono fatti ribaltare una partita già vinta.

Adesso Novellino ed i suoi ragazzi devono mostrare a tutti di rinascere dalle ceneri piu forti e concentrati di prima, regalando ai tifosi immense gioie, soprattutto nella gara di ritorno. Il costo? La memoria che alcuni giocatori avranno ad Avellino: eroi o semplici rammolliti?

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