Contro la Virtus Entella, Alessandro Fontanarosa ha messo in campo una prestazione da leader silenzioso. Solida, pulita, intelligente: il difensore classe 2003, cresciuto nell’Inter, ha interpretato con grande maturità il ruolo di braccetto sinistro, confermandosi uno dei profili più completi e affidabili dell’Avellino di Biancolino.
La sua partita è stata un manuale di difesa moderna: attento in copertura, preciso nei duelli, ma anche propositivo nella costruzione. Fontanarosa non si è limitato a difendere, ha partecipato attivamente alla manovra, diventando un riferimento costante per i compagni in fase di impostazione.
I numeri (FbRef) lo certificano come MVP biancoverde: primo per numero di tocchi (75), tackle (4), tackle vinti (3), rinvii difensivi (8) e blocchi (4). Un dominio tecnico e fisico, che racconta la sua capacità di leggere le situazioni e di intervenire con tempismo e pulizia.
Ma non è tutto. Fontanarosa è stato anche secondo per intercetti (2) e terzo per avanzate (37), a conferma di una propensione a rompere le linee e a portare palla con coraggio. Un difensore che non si limita a contenere, ma che sa anche costruire e accompagnare l’azione.
La sua prestazione contro l’Entella è stata quindi completa, equilibrata, senza sbavature. In un reparto che ha ritrovato il clean sheet dopo oltre sette anni in Serie B, Fontanarosa ha brillato per continuità e personalità, dimostrando di essere già molto più di una giovane promessa.
Biancolino lo ha inserito con fiducia e lui ha risposto con estrema maturità. In un Avellino che cerca certezze, Fontanarosa si sta ritagliando un ruolo sempre più centrale. E se il lupo è lassù in classifica, è anche grazie a chi, come lui, lo difende con intelligenza e carattere.