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Novellino: “Non ci sono più ma e se, nelle nostre mani il destino dell’Avellino in novanta minuti”

Derby perso e corsa alla salvezza che si complica maledettamente considerando anche i risultati dagli altri campi. Il tecnico Novellino scuro in volto si presenta ai microfoni di Prima Tivvù e analizza il match perso all’Arechi: “Atteggiamento e approccio che non mi è piaciuto, è tutta questione di testa. Io cerco le motivazioni e ora dipende tutto da noi, il nostro destino in novanta minuti. Nel secondo tempo c’è stata una risposta ma cadiamo sempre negli stessi errori e ora bisogna solo stare zitti. C’è questo problema di testa, la società mi ha messo a mio agio e io devo assumermi le mie responsabilità e uscire a testa alta da questo campionato. Forse ci siamo rilassati troppo presto ma non deve essere cosi, non è da me e non bisogna mai pensare di fare questo nel calcio. Adesso non ci sono ma e se. Ora dipende da noi e basta. Chiedo scusa ai tifosi e ora abbiamo una missione, giovedi dobbiamo dare una risposta a loro che sono immensi”.

Dalle parole del tecnico traspare tutta l’amarezza per una sconfitta che complica e di non poco le cose: “Sono preoccupato nella giusta maniera ma sono ancora convinto che giovedi dobbiamo fare la partita della vita e dare qualcosa in più tutti. Sto facendo un gioco di mettere e togliere in campo, una rincorsa a trovare il meglio per la mia squadra e per la mia città. Saremo orfani di Djimsiti e Bidaoui e chiunque scenderà in campo dovrà capire che dare tutto sarà il minimo. Io ho voglia di far rimanere l’Avellino in serie B e sono convinto di quello che dico”.

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