Avellino, creatività cercasi: i 5 motivi per lanciare Palumbo

Perché il norvegese merita più spazio

Martin Palumbo può diventare una risorsa preziosa per l’Avellino di Biancolino. Il centrocampista norvegese, classe 2002, ha già mostrato spunti interessanti e i dati statistici (fonte: FbRef) confermano che merita più spazio. In un momento in cui la squadra fatica a produrre gioco e occasioni, Palumbo rappresenta un profilo capace di dare qualità e soluzioni diverse. Ecco i cinque motivi che spiegano perché il suo impiego più costante potrebbe aiutare i biancoverdi.

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1. xG ogni 90’: 0.21, quinto della rosa

Palumbo è tra i migliori dell’Avellino per occasioni potenziali generate. Con 0.21 xG ogni 90 minuti, si colloca al quinto posto della rosa: significa che quando gioca riesce a portarsi in zone pericolose e a creare situazioni da gol. Un dato che evidenzia la sua capacità di inserirsi e di rendersi utile anche in fase offensiva.

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2. Tiri in porta ogni 90’: 0.63, quarto della rosa

Non solo presenza, ma anche concretezza. Palumbo calcia con discreta frequenza e lo fa nello specchio: 0.63 tiri in porta ogni 90 minuti, quarto miglior dato della squadra. In un Avellino che fatica a produrre conclusioni pulite, avere un centrocampista che porta pericolo diretto alla porta avversaria è un valore aggiunto.

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3. Distanza media dei tiri: 27.2 metri, secondo della rosa

La sua propensione al tiro da fuori è un’arma in più. Con una distanza media di 27.2 metri, Palumbo è il secondo della rosa di questa speciale classifica: significa che non ha paura di provare la soluzione dalla distanza. In un campionato dove spesso le difese si chiudono, avere un giocatore che può sbloccare la partita con un tiro da fuori è una risorsa tattica importante.

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4. Passaggi nel terzo offensivo: 22, settimo della rosa

Palumbo non è solo finalizzazione: sa anche accompagnare la manovra. Con 22 passaggi nel terzo offensivo, si colloca al settimo posto della rosa. Non è il dato più alto, ma indica che quando gioca riesce a portare il pallone in avanti e a collegare centrocampo e attacco. Un contributo che può crescere con più minuti e responsabilità.

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5. Blocchi difensivi: 13, terzo della rosa

Infine, Palumbo offre anche lavoro senza palla. Con 13 blocchi (7 su tiri e 6 su passaggi), è il terzo della rosa. Un dato che racconta di un centrocampista disposto a sacrificarsi, a chiudere linee di tiro e di passaggio, e a dare equilibrio alla squadra. Non solo creatività, quindi, ma anche attenzione difensiva.

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Conclusione

I numeri parlano chiaro: Palumbo è già tra i migliori dell’Avellino in diverse metriche, dall’attacco alla fase difensiva. In un momento in cui la squadra fatica a produrre gioco e occasioni, il centrocampista norvegese può essere la chiave per ritrovare creatività e incisività. Biancolino ha in casa una risorsa che merita più spazio: i dati lo confermano, il campo aspetta la sua consacrazione.

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