Dal salto di categoria ci si aspetta di solito fatica, tentennamenti, mesi di assestamento. Eppure negli ultimi cinque campionati di Serie B, le squadre neopromosse hanno genericamente mostrato un livello di adattamento superiore alla narrazione diffusa. I dati parlano chiaro: la media punti stagionale delle matricole è di 48,6, un valore che non solo supera la soglia salvezza, ma spesso avvicina – o raggiunge – la zona playoff.
Serie B, come si comportano le neopromosse? La media negli ultimi 5 anni
Tra il 2020 e il 2025, almeno una neopromossa ha centrato gli spareggi in ogni annata. Monza, Perugia, Bari, Sudtirol, Catanzaro, Juve Stabia e Cesena hanno trasformato il salto in un trampolino, dimostrando che con un progetto solido, l’impatto con la nuova categoria può essere gestito. L’annata 2022/2023 è stata in questo senso la più brillante: quattro neopromosse sopra quota 48, con Bari e Sudtirol agli spareggi promozione. L’unica eccezione è invece il 2023/2024, segnato da un rendimento medio inferiore ai 42 punti e dalle retrocessioni di Feralpi Salò e Lecco.
La costante? Le neopromosse che mantengono la continuità tecnica, affidandosi a un impianto di gioco rodato, riescono a entrare nel torneo con maggiore equilibrio. In questo contesto, si inseriscono le possibili prospettive dell’Avellino. La squadra di Biancolino arriva in B con un’identità già definita,una base tattica riconoscibile e un impianto tecnico solido. Se il percorso sarà coerente e il rendimento costante, la quota dei 48-49 punti può essere alla portata.
La media quinquennale dimostra che il salto dalla C alla B non è una condanna, né un sentiero minato. Per l’Avellino, come per le altre neopromosse, i numeri offrono una verità semplice: adattarsi non è ovviamente scontato, ma è assolutamente possibile. E la storia recente lo dimostra.