“A Verona senza paura con l’orgoglio di essere terremotati”
“La città di Verona è una città di cultura. I nostri tifosi e la squadra saranno accolti benissimo. Ne sono convinto. Il tam-tam mediatico che è arrivato in Irpinia su fotomontaggi di cattivissimo gusto riguarda solo una minoranza del popolo scaligero. Sarà una festa di sport e saliamo in Veneto con l’orgoglio che ci contraddistingue: fieri di essere terremotati. Abbiamo, come popolo, sofferto molto. Siamo vicini in questo momento alle popolazioni del Centro Italia. Pensiamo al calcio, però. E non cadiamo in provocazioni inutili”. (QUI LE OFFESE ARRIVATE OGGI)
Michele Gubitosa ha il sapore amaro della delusione. Ma non la dà a vedere. “Chiunque di noi ha perso dei cari in quel sisma maledetto. Un amico, un parente, una madre, un padre, un fratello. Portiamo ancora le piaghe di quel dramma. E’ impresso nella mente di tutti. Sappiamo che, specie in Veneto, noi meridionali non siamo ben visti. Ma io, con la mia azienda, lavoro in tutto Italia. Dò lavoro anche a molti veneti. E in questa settimana abbiamo scherzato. Mi dicevano: “Presidente, ne prende tre, forse quattro. Ma noi ci fermeremo”. Ho sorriso, anzi sorridevo. “Vedremo – ho risposto a tutti – Non partiamo battuti”. Ed è proprio così. Gubitosa torna sulla partita. “E’ un grande Verona anche se i risultati fuori casa non lo hanno dimostrato. Ma anche se sono grandi, io dico a miei di non avere paura. Perchè Avellino è Avellino e non inferiore a nessuno come tradizione calcistica. Siamo in crescita come squadra e come spogliatoio. E penso positivo. Non sono abituato per indole a piangermi addosso. E i calciatori lo sanno. Partiamo con gli sfavori dei pronostici. Ma ricordo che anche il Verona di Bagnoli che poi vinse lo scudetto, contro di noi, le prese. E’ vero, sono situazioni diverse. Ma chi ci dà per sconfitti già prima di giocare sbaglia”.
Si apre un ciclo difficile. Verona, Cittadella, Vicenza. “Una alla volta – commenta Gubitosa – Siamo solo all’inizio del campionato. Tra i tifosi vedo un’ansia che non condivido. In questo momento dobbiamo pensare una partita alla volta. Niente tabelle. Una alla volta. Solo Verona. Non partiamo battuti. Assolutamente no”