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Rinascita Novelliana: Stare con i piedi per terra va bene ma sognare non costa niente

In questo momento, iconograficamente parlando, siamo strabici un po’ come Petrarca, con un occhio verso la parte alta della classifica ed un occhio rivolto verso la parte bassa, in eterno conflitto su cosa puntare e cosa volere. La certezza della salvezza, Novellino guarda verso il basso, piedi a terra e la consapevolezza che questi 8 risultati utili consecutivi devono essere un punto di partenza e non uno di arrivo. Il tecnico è stato chiaro, non bisogna pensare ai play-off ma bisogna continuare a lavorare a testa bassa e portare risultati.

Ieri pomeriggio il match è stata una boccata d’ ossigeno puro per la squadra ed agita positivamente gli animi sugli spalti. Una partita difficile, sia a livello psicologico, fondamentale per allontanare la zona play-out, proprio per dar continuità alla squadra. Otto risultati utili che hanno lo stesso sapore delle 6 vittorie consecutive di Attilio Tesser. Anche allora si pensava al peggio è poi arrivò la tranquillità. Un gruzzolo dal quale ragionare con più tranquillità e guardare gli avversari della lotta per la salvezza con maggiore consapevolezza della proprie forze. Vincere aiuta a vincere e ora l’Avellino è nelle condizioni di cavalcare quest’onda.

Oggi su questo aspetto si è capito ancora altro. Il fattore climatico estremo, il cosiddetto tempo da lupi, ha condizionato un po’ l’andamento del match. Ma nonostante tutto, i giocatori hanno dimostrato una fisicità, una tecnica che raramente si può vedere in queste condizioni. Un campo in condizione migliore forse ci avrebbe permesso anche di creare di più contro la compagine biancorossi.

I giocatori in campo stanno dimostrando voglia di crescere, entusiasmo, ed attaccamento alla maglia. Lasik è un centrocampista rinato, come tanti altri giocatori, Radunovic sta prendendo sempre di più il possesso della sua area piccola, Ardemagni oltre che caricare positivamente lo spogliatoio col suo carattere vulcanico, in campo si sta dimostrando oltre che un bomber, un punto cardine per la manovra offensiva e difensiva.

Inutile ribadire il concetto della “Rinascita Novelliana”, squadra mutata radicalmente anche dopo la sconfitta con l’Ascoli per 1-2.

Noi avellinesi si sa, tendiamo a sognare sempre in grande, guardiamo già diversamente la classifica. Novellino no. Lui ai play-off non ci pensa. Affidandoci a lui siamo rinati. Facciamolo ancora pensando di aver un mister che ci permette di sognare… ma con i piedi a terra.

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