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D’Angelo non sarà squalificato: lo prevede il Codice di Giustizia Sportiva

Articolo 35 del Codice di Giustizia Sportiva.

Mezzi di prova e formalità procedurali  1. Procedimenti in ordine alle infrazioni connesse allo svolgimento delle gare.

1.1. I rapporti dell’arbitro, degli assistenti, del quarto ufficiale e i relativi eventuali supplementi fanno piena prova circa il comportamento di tesserati in occasione dello svolgimento delle gare. Gli organi di giustizia sportiva possono utilizzare altresì ai fini di prova gli atti di indagine della Procura federale.

1.2. Gli Organi della giustizia sportiva hanno facoltà di utilizzare, quale mezzo di prova, al solo fine dell’irrogazione di sanzioni disciplinari nei confronti di tesserati, anche riprese televisive o altri filmati che offrano piena garanzia tecnica e documentale, qualora essi dimostrino che i documenti ufficiali indicano quale ammonito, espulso o allontanato soggetto diverso dall’autore dell’infrazione.

E’ su quest’ultimo punto che l’Avellino si appellerà. L’assistente salernitano ha consigliato male l’arbitro durante Avellino-Como. Ha scambiato Chiosa per D’Angelo ed indotto in errore il direttore di gara che ha mandato il mediano negli spogliatoi. Le immagini di Sky hanno subito evidenziato il grossolano errore che probabilmente sarà ripreso anche dall’arbitro nel suo rapporto a fine gara. Fatto è che D’Angelo, grazie alla prova televisiva, non sarà squalificato. Chiosa, forse, si. Appuntamento a marte

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